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HomeRubricheL'Urlo di TifeoL’Etna: chi vive sotto ad un vulcano riconosce il suo

L’Etna: chi vive sotto ad un vulcano riconosce il suo

Siete sicuri di poter riconoscere il vostro vulcano dovunque vi troviate?

Mi è capitato di partecipare ad una chat di yoga e fare gli auguri di fine anno tramite la fotografia del tramonto che si vedeva dal mio studio. Una delle signore mi dice “dove ti trovi?” rispondo “a casa mia”. La signora che non è siciliana si convince che la foto del vulcano fosse il Vesuvio e quindi che io mi trovavo a Napoli. Fa vedere la foto al marito che è napoletano, tutti i milanesi che non sono di Milano sono spesso meridionali e le dice che si trattava dell’Etna. Mi racconta questa cosa e io rispondo sulla chat, che chi è nato ai piedi di un vulcano riconosce “il suo”. Così il Vesuvio ha una forma ben diversa dalla nostra Etna, che siccome è montagna è femminile. Può sembrare strano ma la sua forma conica è più vicina al monte Fuji in Giappone che è sempre un vulcano. Per noi l’Etna è un video in perenne mutamento quando guardiamo il tempo sappiamo se farà freddo fuori se c’è la neve sull’Etna a seconda se è bassa cioè ai Monti Rossi o se è più alta. Sappiamo se piove o pioverà, sappiamo se ci sarà caldo o umidità. Se c’è vento e da dove viene se dal mare o dal monte sappiamo se pioverà anche la polvere di lava…

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Questo uno dei proverbi che riassume tutti meteo del mondo web:

“Quannu è annuvulatu a la marina pigghiti ‘u saccu, và e macina. Quannu è annuvulatu a la montagna, pigghiti ‘a zappa, và e guadagna”.

Quando è annuvolato al mare, prendi un sacco [di grano] e vai a macinare [la farina]. Quando è annuvolato alla montagna prendi la zappa [i campi di grano], vai e guadagna. Il bracciante a giornata lavorava così.

Purtroppo abbiamo perso anche questa abilità: sapere che tempo fa senza guardare internet o la televisione. Basandoci anche sul vento da che parte viene, una volta bastava bagnarsi un dito con la saliva e capire se era vento di levante o di ponente se veniva dal mare o dalla montagna. Ormai il vento è vento e può essere più o meno caldo o più o meno freddo. Ora, per chi ancora lo fa, che ha questo grande rispetto per la ns montagna, che la guardi ogni mattina e ogni sera, come faceva mia nonna che nemmeno usciva di casa se le nuvole erano “piene piene”, si respirava “l’acqua”, come diceva lei, avete tutta la mia stima. Se non lo fate perché non siete abituati andate a cercarvela “l’Etna” e vedrete quanto è bella e cangiante, che tutti quelli che in qualche modo l’hanno persa, la rimpiangono. E gli manca come potrebbe essere qualcosa di meraviglioso e terribile che fa ancora tremare e gioire i nostri cuori.

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Susanna Basile
Susanna Basilehttp://www.susannabasile.it
Susanna Basile Assistente di redazione Psicologa e sessuologa
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