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I numeri intermedi: 4, 5, 6

In numerologia, l’indole naturale di un essere umano e la sua complessità è interpretata in relazione alla sua percezione nei confronti dell’universo. Acquisendo autonomia fisica alla nascita, in una data ben precisa e classificata dall’uomo stesso secondo il calendario gregoriano, buona parte degli studi numerologici sostengono che la somma di quella data – escludendo le prime due cifre dell’anno, che costituirebbero un lasso temporale troppo lungo per classificare l’indole naturale di un essere umano – risponderebbe alla natura personale dell’individuo. Alla numerologia è del tutto indifferente il carattere, l’intelligenza e l’esperienza di vita che matura un essere umano durante la sua esistenza: il numero determinato dalla data di nascita rappresenterebbe solo quel bagaglio personale che l’uomo porta con sé sin dal principio e nient’altro. La percezione dell’esterno, pertanto, può essere semplice (1, 2, 3), intermedia (4, 5, 6) o complessa (7, 8, 9).

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4: L’Imperatore dei Tarocchi, da cui si squadra il sé.

 Abbiamo dei diritti diversi dagli altri, perché abbiamo dei bisogni diversi che ci mettono al disopra della loro morale.

(Amedeo Modigliani, pittore e scultore, 4)

Io devo essere contento prima del regista. Non posso tradire la mia musica.

(Ennio Morricone, compositore, 4)

Presa cognizione del sé (1), posto al confronto con l’esterno (2) e percepita l’esistenza di altro (3), l’essere umano necessita di dover comprendere un nuovo margine di confronto, stavolta del tutto esterno a sé, per raggiungere una stabilità nella sua percezione. Proprio per questo motivo, il 4 rappresenta l’equilibrio cosmico: i quattro punti cardinali, i quattro elementi, ma anche la Sephirot corrispondente all’acqua e all’uomo nella Cabala Ebraica (Chesed); ecco perché il piano materiale corrisponde al quaternario; è la materia che, finalmente “inquadrata”, può prendere vita.

Com’è facile immaginare, il 4 comunica e apprende utilizzando esclusivamente i suoi strumenti di interpretazione e le sue chiavi di lettura. Quando accetta la propria natura, la sua semplicità di fondo trova tranquillità proprio in quei margini e in quegli schemi di cui ne riconosce la vulnerabilità e pertanto tende ad ampliarli, dimostrando una grande meticolosità e una propensione alla manualità; solitamente, tende all’introversione e alla timidezza. Quando non accetta la propria natura, invece, sfoga la propria insicurezza in un rigetto assoluto di ogni influenza esterna e alimenta inconsapevolmente ogni sentimento determinato dalle paure personali, rischiando costantemente di implodere. Per la difficoltà di comunicazione che ne deriva, esaspera la concezione di sé che crede possa infondergli maggiore sicurezza, tende ad ostentare un egoismo che non gli appartiene, nega le evidenze a suo sfavore e manifesta una perenne insoddisfazione di sé. Comunque, per quanto tenda a reprimere la sua sensibilità, persino un 4 che non accetta la propria natura è in grado di ampliare a dismisura e repentinamente ogni argine solo a fronte di una circostanza: l’innamoramento.

I 4 celebri vanno per la maggiore tra artisti visivi come Maurits Cornelis Escher, musicisti come Louis Armstrong, direttori d’orchestra come Ennio Morricone. In casi più sporadici anche in politica, come Sandro Pertini.

5: Il Papa dei Tarocchi, da cui si ambisce all’idea.

Non credo di essere cattivo, ma un po’ feroce, maniaco, con sfumature di pedanteria.

(Vittorio Gassman, attore, 5)

Ognuno vede quello che tu pari, pochi sentono quel che tu se’.

(Niccolò Machiavelli, filosofo, 5)

Ottenuto l’equilibrio per dare vita alla materia, l’essere umano ambisce a raggiungere la spiritualità, e questa ambizione non può che essere determinata dal 5: numero sacro ai pitagorici, simbolo della stella cabalistica e persino delle dita, che consentono all’uomo di stabilire i principali contatti concreti e volontari con l’esterno. Però, non include la concezione strategica per compiere uno slancio effettivo e, per puro istinto di difesa, il 5 tende a celarsi sotto una vistosa maschera sociale.

Quando accetta la propria natura, la sua profonda creatività trova sfogo nonostante il timore di esporsi e, anzi, da questa caratteristica ne trae la virtù dell’interpretazione applicandosi nelle arti e nello studio. È probabile che necessiti di un percorso guidato, già tracciato, ma intrapresi i primi passi apprende facilmente, stimola la determinazione necessaria per raggiungere i risultati e matura la capacità di adeguarsi all’ambiente circostante. Di grande spessore intellettuale, potrebbe assumere toni esageratamente distaccati dal materiale e innaturali, sempre per via della maschera sociale che, parte di lui, non può disfarsene. Quando non accetta la propria natura, invece, palesa disfattismo, incostanza e tende a usare la maschera sociale per ottenere immediati benefici con scarsa lungimiranza; nella sua ipocrisia, evita ogni scontro o anche solo confronto che sia diretto, cercando sempre di ritrovarsi in situazione di netto vantaggio o scansando le proprie responsabilità con una superficialità forzata da sarcasmo, cinismo e punte di volgarità che svelano le bassezze morali alimentate dalla sua stessa frustrazione. È curioso come, nella fattispecie, le donne siano più propense ad accettare la propria natura rispetto agli uomini.

Come già indicato, i 5 celebri spiccano soprattutto tra i più grandi accademici e tra gli attori come Meryl Streep, Sandra Mondaini, Robert De Niro, Tyron Power, Alberto Sordi, Marcello Mastroianni. Non mancano esempi nella fotografia, come Steve McCurry, o nella musica, come Mina e Lucio Dalla. In politica, invece, la nota è amara: tra gli esempi più eclatanti, la Storia ricorda Juan Domingo Peròn e Adolf Hitler.

6: Gli Amanti dei Tarocchi, da cui si idea la scelta.

Tutto quello che avete ascoltato fino adesso è assolutamente falso, così come sono assolutamente veri gli ideali e i sentimenti che mi hanno portato a scrivere queste cose e a cantarle.

(Fabrizio De Andrè, cantautore, 6)

Non ho particolari talenti, sono soltanto appassionatamente curioso.

(Albert Einstein, fisico, 6)

Se con la mera ambizione l’essere umano sperimenta la maschera sociale per adeguarsi al mondo circostante, quando questi raggiunge l’idea è talmente distaccato dalla materia dall’indossarne disinvoltamente una diversa ad ogni esigenza, sollecitato dal doversi destreggiare con poco senso pratico tra la sua estrema sensibilità e la sua fervida immaginazione: il 6.

Come un punto di forza e una maledizione allo stesso tempo, il 6 ha un’invidiabile immaginazione ben strutturata, che però rischia di coinvolgerlo al punto tale da arrogarsi il diritto di ipotizzare con convinzione anche le intenzioni di chi lo circonda quando giunge alla pretesa di concretizzare i propri obiettivi, realizzando delle aspettative infondate.

Quando accetta la propria natura, si rivela spesso un elaboratore di idee davvero sorprendente e la sua sensibilità è aperta ad accettare consigli al fine di migliorarsi, anche se questo cela in realtà un fantasioso delegare delle proprie responsabilità ad altri e gli garantisce una sicurezza che spesso non ha; per questo motivo, tende a realizzarsi in età avanzata. Quando non accetta la sua natura, invece, reagisce al terrore nei confronti dell’esterno con un’ossessiva ricerca di riscatto celebrativo e questo potrebbe determinare comportamenti infantili e isterici come il vittimismo, sfociando a lungo andare nella depressione e nell’opportunismo, lo stesso opportunismo che ha spinto molti 6 ad essere definiti ottimi “elaboratori del lavoro altrui”, causata dalla stessa insicurezza che gli impedisce di prendere una posizione netta e spingersi nella concretezza.

La Storia, oltre a grandi artisti della musica come Dalida e Francesco Guccini o del cinema come Al Pacino, ricorda grandi esempi nella filosofia e nella scienza, come Friedrich Nietzsche e Albert Einstein.

In conclusione, i numeri “intermedi” 4, 5 e 6 costituiscono il secondo scaglione della scala numerologica e rappresentano il percorso dell’elevazione umana dal materiale allo spirituale, preceduto da quello dei numeri “semplici” 1, 2 e 3, che rievocano il percorso della creazione, e succeduto dallo scaglione dei numeri “complessi” 7, 8 e 9, che simboleggiano il percorso della resurrezione.

 

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