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Quando le ‘nduppatedde erano vestite di nero

(di Carmine Rapisarda) Una delle tradizioni legate alla festa di S. Agata a Catania era la presenza delle ‘nduppatedde. Tradizione che affonda le radici nel culto di Iside e ai Saturnali romani. Sestini, curatore del museo del Principe di Biscari, mette in risalto il ruolo delle nduppatedde, vestite di nero a lutto, con un occhio solo per poter vedere, che si mischiano nella folla durante la festa di S. Agata a Catania e invitato gli uomini a pagare “la fiera”. Le nduppatedde così come scrive Verga è un probabile retaggio della cultura araba. Anche Hoüel descrive le Nduppatedde catanesi: “Molte donne, di ogni condizione sociale, si coprono, col pretesto della penitenza e della modestia, con la mantella nera, cioè un grande velo che le nasconde totalmente dalla testa ai piedi, tranne un occhio soltanto che serve loro da guida; in tal modo nel loro velo nero le donne sono altrettanto irriconoscibili di quanto non lo siano gli uomini nel loro sacco bianco”.

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Le ntuppatedde erano in voga a Catania per la festa di Sant’Agata fino all’Ottocento. Le donne durante la festa potevano uscire da sole, mescolarsi alla folla e richiedere doni. La tradizione delle penitenti è menzionata da Hoüel anche nella festa di S.Barbara a Paternò.

Giovanni Verga ne parla nella novella La coda del Diavolo: “A Catania la quaresima vien senza carnevale, ma in compenso c’è la festa di Sant’Agata, gran veglione di cui tutta la città è il teatro nel quale le signore, ed anche le pedine, hanno il diritto di mascherarsi, sotto il pretesto d’intrigare amici e conoscenti, e d’andar attorno, dove vogliono, come vogliono, senza che il marito abbia diritto di metterci la punta del naso. Questo si chiama il diritto di ‘nduppatedda. La tradizione è poi passata nei rispettivi carnevali dove le donne indossavano il tradizionale domino nero”.

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In questo tour si scopriranno aspetti inediti di Catania, ci saranno riferimenti al mondo mitologico, esoterico, alchemico, cabalistico e massonico. Si parlerà della dea Luna , di Cerere, di Iside, di S. Agata, di Eliodoro, di S. Leone Taumaturgo, di Bellini e della Fenice; si illustreranno le tradizioni delle ‘nduppatedde. Si mostreranno i simboli cabalistici degli ebrei, dei Templari, della nigredo, della albedo, della rubedo ecc ecc. Si parlerà, infine, dei rapporti di Goethe con la città di Catania e con la Sicilia considerata dal viaggiatore la Urpflanze, la chiave di ogni cosa. Il punto di incontro sarà di fronte il castello Ursino alle ore 20.00. Il tour è svolto interamente a piedi, non ci sono barriere architettoniche. La durata prevista sarà di due circa e si concluderà di fronte il portale della chiesa del Santo Carcere.
Costo 10 euro , bambini sotto i 10 anni di età gratis
Per prenotazioni e informazioni tel al 3207115715 anche whatsapp

Tutti i venerdì e sabato sera solo su prenotazione

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