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Amenità per cultori: misteri e retroscena del mazzo da poker

(di Ercole Fiandro) Nel tempo qualcuno si è reso conto di come anche un normale mazzo di carte utilizzato per giochi molto meno esoterici di quelli cui si è abituati coi Tarocchi, possieda una serie di segreti ed analogie abbastanza intriganti. Anzitutto bisogna considerare il numero completo di carte. Cinquantadue. Corrispondente alle settimane presenti all’interno di un anno. Se qualcuno volesse a tutti i costi collegare questo valore ad importanti rivelazioni misteriche sappia che il cinquantadue è il valore Gematrico della parola Elohim ed anche che nella Smorfia Napoletana rappresenta la Mamma, figura certamente tra le più arcane. Anche se, a mio modesto parere, il vero arcano qui, risiede nel comprendere come sia possibile spendere interi stipendi alla ricerca di una vincita milionaria attraverso l’interpretazione numerica e simbologica dei sogni sulla base di una tradizione oscura e non meglio definita che trae spunto dalla più profonda e vasta Cabala. Ecco cosa quest’ultima è diventata per il volgo. Com’era quella storia delle perle ai porci? Perdonate l’irruenza ma c’è gente che perde financo la Vita per queste sciocchezze. Proseguendo nella nostra curiosa indagine potremmo analizzare il fatto che il mazzo di carte da poker è composto da quattro Semi. Esattamente come quattro sono le stagioni presenti qui sulla Terra. Ogni Seme è rappresentato da tredici carte ed ogni stagione ha la durata di tredici settimane. In ultimo è cultura comune la presenza di due colori. Il rosso ed il nero, già di per sé simbolicamente ricchi. I semi rossi, cuori e quadri, pare rappresentino tutto ciò che di femminile vi è su questa terra mentre all’opposto troviamo i semi neri legati al maschile. Insieme vogliono indicarci gli opposti cui siamo abituati lungo tutta la nostra esperienza vivente. Le carte di Corte sembra abbiano riferimenti storici e mitologici altrettanto precisi. Troviamo cosi che il Re di Picche rappresenta re DAVID, il Re di Cuori ALESSANDRO MAGNO, il Re di Quadri CESARE ed infine il Re di Fiori CARLO MAGNO. Per le Regine abbiamo rispettivamente Pallade, Ragnel ovvero la moglie di Ser Gawain, membro dei cavalieri della Tavola Rotonda, Argeia leggendaria principessa di Argo e Giuditta. Infine i Fanti rappresentano Ettore, Etienne di Vignolles, Uggeri il Danese e Giuda Maccabeo. Abbiamo quindi sotto agli occhi una suddivisione di queste carte in personaggi appartenenti all’epoca ed alla mitologia greca, a quella romana, personaggi biblici ed altri fortemente collegati alla storia e ai miti propri del cristianesimo. Chiudo questo brevissimo approfondimento aggiungendo che ogni seme rappresenterebbe una casta sociale del periodo in cui furono sviluppate. Abbiamo così: le Picche rappresentanti la punta di una lancia collegate all’aristocrazia, i Quadri che rappresentanti una punta di freccia connessi ai guerrieri, i Fiori ai contadini e i Cuori al clero. Se qualcuno si stesse chiedendo se questa suddivisione fosse valida anche per le carte regionali la risposta è sì. Il denaro è ovviamente connesso ai mercanti, il clero alle coppe, i bastoni ai contadini e le spade ai cavalieri. Buona prosecuzione di ricerca.

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