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Vacanze isteriche di una coppia “uccisa” dal caldo afoso prima parte

Sembra l’inizio di una commedia italiana, ma il caldo di un’estate infinita come quella siciliana, le temperature sono le più alte registrate e persistenti degli ultimi cento anni, può portare a relativi malesseri che dopo aver incubato per anni e magari superato il lock down, esplodono portando la coppia a separazioni, divorzi, nonché a volte, ad atti di violenza esasperata. “L’isteria”, fenomeno ormai in disuso come termine prettamente psicopatologico di un disturbo che ha preso numerose nomenclature nell’ambito della letteratura scientifica, a volte borderline per le donne, a volte come disturbo antisociale per gli uomini, riesce sempre a condensare e ad evocare dentro di sé un fenomeno prettamente femminile in quanto l’etimologia del termine deriva da “ustera” che in greco significa utero: uno stato di eccitazione, aggressività e impulsività tali da essere trasferiti dalla mente al corpo, con conseguente formazione di disturbi organici. Fosse facile, ma anche gli uomini pur non possedendo “l’organo” in questione, cioè l’utero, hanno la “prostata” che da un punto vista fisiologico embrionale, dettata dalla decisione del DNA nel sesso maschile, corrisponde all’utero che si è sviluppato diversamente: quindi anche i maschi non sono da meno e avulsi da avere “attacchi isterici”. A questo punto possiamo tranquillamente parlare di “attacchi prostatici”. Per buona pace del dottor Freud, che non aveva gli strumenti delle neuroscienze a sua disposizione, per disaminare la provenienza eterogenea, e di genere si parla, di queste follie “improvvise”, determinate dalla “possessione di un organo”.

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Ma come psicologi, non potendo parlare di “organi”, parliamo di ruoli, che possono più o meno influenzare o possono essere influenzati dal nostro stato vitale.

All’interno di ogni coppia ci sono ruoli che vengono tenuti fin dagli albori della conoscenza: uno agisce, comanda, ordina, decide; l’altro subisce, accetta gli ordini e le decisioni, di chi porta “avanti” il sistema familiare…se in questo momento faceste un’analisi impietosa del vostro rapporto vi accorgereste che è così, magari in maniera velata non detta o quantomeno strategica: ma in definitiva pur cambiando gli addendi, una volta si diceva, che nella somma e nella moltiplicazione, il risultato non cambia. Perché se si somma e si moltiplica il caldo afoso di questa infinita estate siciliana, tutto si amplifica e si perdono i confini e le forme di appartenenza: e chi subisce, impera e chi impera, subisce. In inverno, col freddo, la divisione e la sottrazione, tranne nell’episodio del lockdown, che udite udite, potrebbe pure ripresentarsi, in qualche modo, si riesce a congelare la “follia a due”, folie à deux! Così si chiamano le dinamiche di coppia dei “matti isterici”, riconosciute in gergo psicologico come disturbo psicotico condiviso, perché il freddo congela i neuroni, eccessivamente infiammabili del cervello, e riesce a far sopravvivere questo tipo di coppie, che poi diventano famiglie e che quando riescono ad accoppiarsi, aldilà della “furia omicida”, producono pure una prole, che ahimè, ne subisce le conseguenze. Memore ne siano tutti gli adolescenti “malati” di selfie, sexting, disforie di genere, che manifestano in maniera “sana”, l’ambiente umorale di crescita in cui nascono e crescono.

Proprio per questo motivo, e per una questione di condivisione di disturbo psicotico familiare parleremo del masochista o della masochista caratteriale accoppiato/a con l’isterico/narcisista, sia al maschile che femminile e le conseguenze del caldo estivo infinito. Chiaramente tutte le accezioni riguardano anche in chi non si riconosce nei generi maschile e femminile, quindi in generi “non binari” utilizzando l’asterisco, dove è possibile.

Masochista caratteriale
Il masochista caratteriale è colui o colei (o col*) che domina lasciandosi dominare. Nella coppia diventa la strategia: “sono come tu mi vuoi, disponibile ad ogni esigenza…” però poi si scopre che non è vero. Il carattere masochista, maschile o femminile, vuole sentirsi sempre accondiscendente, disponibile e quindi sottomesso, ma dentro di sé cova rabbia, vendetta, furore: la sua è una finta disponibilità è essenzialmente manipolatoria. Ci racconta che per farsi amare, rinuncia a sé stesso, ma nella sua intimità si ribellerà a questa ingiusta condizione mettendo in atto in modo più o meno consapevole meccanismi e dinamiche passivo-aggressive. Dirà che farà delle cose per noi, che collaborerà anche per la scelta delle vacanze, sebbene non gli piaccia quel posto, all’inizio approva, ma poi “il caldo della lunga estate infiammata siciliana” gli farà rettificare i suoi impegni e si offenderà se noi lo infastidiamo chiedendo spiegazioni: ciò che conta sono solo le sue “buone” intenzioni. La loro invettiva è all’inizio ambigua, attraverso piccole mancanze, distrazioni e trascuratezza nelle cose da fare insieme, battutine sarcastiche e provocatorie, le famose “piccole cose”, che sono create ad arte per disorientarci e infastidirci provocando atti di “ira” e passare alla “guerra” dichiarata, per “evidente” colpa nostra: anche in questo caso il “caldo” riesce perfettamente a scatenare l’inferno di questi esseri “perversi e melliflui”. Se analizziamo la dinamica di coppia, della “follia a due”, si scoprirà che il vero servitore è il partner che appare dominante, il quale, per mantenere la relazione deve accettare sacrifici, rinunce importanti, organizzare la propria vita e i propri progetti al fine di soddisfare l’apparente “masochista”, il nostro partner, che resta arroccato sulle sue esigenze, con evidente e quasi nulla disponibilità a cambiamenti che possano migliorare la relazione: quale relazione?

Questi “atteggiamenti”, retaggio di uno stile di attaccamento dalla famiglia di origine, sono spesso segno di una personalità “leggermente” autistica dove nessuno vince o perde, perché nessuno partecipa e soprattutto il vostro partner manifesta una solitudine interiore, dove tutto è permesso, purché sia in accordo con le sue regole “passive”, che provocano grandi effetti collaterali nell’ambito di questa “fumosa” relazione. Perché voi pensate di essere in relazione, avete pure figli e casa insieme, molto “calda” in questo periodo, ma “loro”, sono da “un’altra parte”, che non è quella vostra: fatevene una ragione! Siete da soli in una relazione che “ufficialmente” è una coppia! E questo dovrebbe bastarvi per prendere consapevolezza che “non siete soli” in questa breve disamina, di un caldo afoso in un’estate infinita siciliana.

seconda parte link https://www.siciliareport.it/psicologica/vacanze-isteriche-di-una-coppia-uccisa-dal-caldo-afoso-seconda-parte/

 

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Susanna Basile
Susanna Basilehttp://www.susannabasile.it
Susanna Basile Assistente di redazione Psicologa e sessuologa
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