Home Psicologica Quando l’uomo fa paura alla donna: l’androfobia

Quando l’uomo fa paura alla donna: l’androfobia

In psicologia per androfobia si intende un’anormale, irrazionale e duratura paura degli uomini. All’inizio questa fobia potrebbe essere scambiata come un diverso orientamento sessuale: “sono una donna a cui non piacciono gli uomini e quindi, chissà forse mi piacciono le donne, invece ho proprio paura nei confronti degli uomini”. Può essere dovuto all’osservazione di un genitore affetto da androfobia, per esempio una madre delusa dal comportamento maschile, perché abbandonata dal coniuge e dalle rispettive famiglie, dove senz’altro c’era una preponderanza di figure maschili che prendevano decisioni. E qui si parla di impotenza appresa da figure genitoriali e quindi avversione verso il mondo maschile. Ma poi si ama quello di cui si ha più paura specialmente se persistente.
I timori pressanti, possono provocare una serie di sintomi fastidiosi come una mancanza di respiro, una difficoltà nel poter pensare e potersi esprimere, vertigini, perdita di controllo, incapacità di concentrazione, incapacità di prendere decisioni semplici, nausea, palpitazioni, tremore, sudorazione profusa, o un forte attacco di ansia. Il termine è stato “inventato” da due psicologi, Connell Cowan e Melvyn Kinder, ma successivamente ha assunto una coloritura politica per indicare le donne che rifiutavano il matrimonio come un’unica opzione. Oggi esiste una maggiore tolleranza nei confronti delle donne che vogliono vivere in maniera indipendente e l’androfobia è riconosciuta come un problema che compromette la vita sentimentale di una donna. Le cause spesso si riconducono a violenze e abusi subiti nell’infanzia, o più semplicemente a rapporti disfunzionali intercorsi con la figura genitoriale maschile che non vengono correttamente elaborati. L’androfobia a volte insorge per motivi culturali, per esempio quando la donna viene “allevata” in maniera sottomessa e obbediente. La donna androfoba è consapevole della situazione che la maggior parte degli uomini non costituisce una reale minaccia, ma si fa prendere da un panico irrazionale non appena entra in relazione con uno di loro. È chiaro che questo è un problema nella vita quotidiana, per il lavoro, lo studio e le relazioni vere e proprie.
Diverso è invece quando “gli uomini si odiano” e cioè la misandria, che è un atteggiamento, un modo di essere, una scelta: ha poca importanza come ci si è arrivate. Misandria è il contrario della più conosciuta misoginia, cioè degli “uomini che odiano le donne”. Ma questa è un’altra storia.

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