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Psico-Play: la psicologia diventa un gioco di società per volersi bene e voler bene agli altri

Anche a Catania ieri il successo dello psico-Play al Centro studi laboratori d’arte per il secondo appuntamento della dott.ssa Roberta Curatolo

Ieri al Centro studi laboratori d’arte di Catania, più di una trentina di persone hanno partecipato al secondo appuntamento dello Psico-Play a cura della dott.ssa Roberta Curatolo, Psicoterapeuta e Psicodrammatista specializzata a Roma presso l’Istituto di Psicodramma a Orientamento dinamico diretto da Ottavio Rosati, pioniere dello psicodramma moreniano in Italia.
In questa entusiasmante esperienza tra gioco, introspezione, e crescita personale si viene immersi in un’atmosfera da “Lupus in Fabula” ed un viaggio tra le emozioni.
La dott.ssa Curatolo, tra le prime in Sicilia ad adottare questo approccio allo psicodramma vi aiuterà a rappresentare un racconto della vostra vita davanti a tutti gli altri.
La rappresentazione che può riguardare una vicenda personale, come una storia d’amore finita male, la perdita di un lavoro, o vicende di rottura con amici, viene messa in scena non solo attraverso la condivisione con le persone che ascoltano a cerchio, ma con l’utilizzo degli stessi, chiamati ad interpretare i personaggi della storia: chiunque può essere chiamato ad interpretare il ruolo richiesto diventando così attori/ ego ausiliari. Attraverso l’esperienza clinica della psicodrammatista, il protagonista della storia viene aiutati a dirigerli, interpretando sé stesso e i personaggi, in un processo di condivisione: tutto questo porterà a vivere una serata di  commozione, consapevolezza e amore per sé stessi ed infine sorrisi.

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Racconta Giovanna: sono andata perché invitata da un’amica, era la prima volta che partecipavo, avevo un dolore che portavo nel cuore da 7 anni a causa di una storia finita male, sono riuscita a piangere davanti a 30 persone rappresentandolo, guardandolo, aiutato dagli altri partecipanti con cui è nato un sentimento di solidarietà e amicizia autentica.
Nelle pause caratterizzate da un buon apericena, i partecipanti, che non si conoscevano tra loro, hanno iniziato a guardarsi con amicizia, rivedendosi nelle esperienze, sentendosi simili, parlando e ripromettendosi amicizia tra risate, sorrisi e voglia di abbattere le barriere di protezione che ci costruiamo.

Ecco che ieri a Catania si è svolto un appuntamento importante per un gioco che percorrendo i meandri dell’anima, può avvicinare le persone alla psicologia o più semplicemente all’idea di potersi volere bene senza sentirsi giudicati.

 

 

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