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“L’inganno” del sogno lucido

Il fenomeno del Sogno Lucido era già conosciuto nell’ellenismo greco, ed in particolare con Aristotele, che ne introdusse il concetto nella cultura occidentale. Ma la vera tradizione sui Sogni Lucidi nasce con le antiche religioni del Buddhismo, Sufismo e Induismo.

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La corrente tibetana del Buddhismo affermava: quando la consapevolezza onirica diventa totale, il sogno cessa di esistere e al suo posto compare una chiarezza assoluta.

Fino al Diciannovesimo secolo, tuttavia, la cultura occidentale, ha negato l’esistenza del fenomeno. Uno dei primi scienziati ad aver dimostrato l’esistenza scientifica dei sogni lucidi è stato lo psicofisiologo Stephen LaBerge, che nel 1987, ha fondato il Lucidy Institute a Stanford, un centro di ricerca e studi sui lucid dreaming – sogni lucidi.

Ma cos’è un sogno lucido? E qual è la differenza tra sogno lucido e sogno ordinario?

Con il termine “sogno lucido”, o onironautica, Stephen LaBerge definisce questa esperienza come “l’arte del sognare sapendo che si sta sognando”. La realtà onirica del sogno lucido rispetto ad un sogno, non sarà più subita ma controllata, parzialmente o totalmente, potendone modificare a piacere gli eventi e persino la trama. È fondamentale sapere che il sogno lucido non è un fenomeno del tipo “tutto o niente”, ma piuttosto un continuum con differenti gradi: alcuni sogni possono essere più lucidi rispetto ad altri. Nel sogno chiamato pre-lucido il sognatore non distingue i propri pensieri, rimanendo influenzato dal sogno che vive.

Nei Sogni Lucidi Parzialmente Controllati (SLPC) la persona è consapevole che sta sognando ma può modificare e controllare il contenuto solo in parte, restando pur sempre spettatore.

Nei Sogni Lucidi Totalmente Controllati (SLTC) la persona è assolutamente cosciente di trovarsi all’interno del sogno e addirittura sa di essere responsabile del decorso degli eventi onirici.

Il sognatore lucido, in questo caso, ha completo accesso alla memoria degli eventi passati, nonché al Sense of Agency, (letteralmente il senso di auto-iniziativa) considerato un aspetto fondamentale affinché si possa parlare di sogno lucido. Il Sense of Agency, rappresenta la capacità di selezionare, tra i molteplici comportamenti possibili, quello ritenuto più opportuno, è il senso di un’auto-iniziativa che potrà poi funzionare su ogni nostro pensiero, azione e comportamento.

Il più delle volte i Sogni Lucidi, parzialmente o totalmente controllati che essi siano, iniziano durante il sonno REM, (acrostico di Rapid Eye Movement che è la fase del sonno, accompagnato da altre alterazioni corporali fisiologiche come irregolarità cardiaca, respiratoria e variazioni della pressione arteriosa, durante la quale si sogna in maniera ordinaria rispetto al sonno lento o sincronizzato. Tuttavia a volte possono anche cominciare nello stato di Veglia.

Secondo recenti scoperte delle neuroscienze, le diverse regioni del Cervello che si attivano durante la fase REM del sogno lucido sono: il precuneus bilaterale, i lobuli parietali, la corteccia prefrontale e occipito-temporale.

L’attivazione di tali regioni del Cervello spiegherebbe la presenza di Abilità Cognitive di ordine Superiore che nei sogni ordinari non sono presenti. Le Abilità Cognitive Superiori controllate dalla Mente (come concetto prettamente filosofico, immateriale, irrazionale, di analisi, intuizione e sintesi) riguardano in dettaglio e in via forfettaria (alias work in progress): la memoria, l’attenzione, il pensiero logico-razionale, la regolazione del comportamento e “via dicendo e scoprendo”, da parte della comunità scientifica.

Allora è possibile che la connessione tra le regioni del Cervello (considerato da un punto di vista anatomo-fisiologico), e dalle “regioni” (o religioni come “convinzioni, credenze, stereotipi, pregiudizi) della Mente, che è rappresentata dalle “favolose e infinite abilità cognitive superiori”: possa funzionare?

Una definizione di Freud nel suo saggio L’interpretazione dei sogni: il sogno sarebbe la realizzazione allucinatoria, che avviene durante il sonno, di un desiderio rimasto inappagato durante la vita diurna. I sogni ordinari, non lucidi, infatti, somigliano ai deliri e alle allucinazioni che accompagnano gli stati psicotici e deliranti.

Come afferma LaBerge, sebbene i luoghi e le scenografie siano frutto dell’immaginazione del sognatore, un onironauta è in grado di aprire le porte sentendone la consistenza, osservare i particolari, interagire con altri esseri e scegliere se attraversare i muri o spiccare il volo. Altro aspetto allettante riguarda la “double consciousness” (doppia coscienza) una “coscienza, eterica, volatile, spirituale” con cui il sognatore ha l’impressione di trovarsi sia all’interno del sogno come attore principale e sia come spettatore onirico che si vede all’interno della scena, come riflesso in uno specchio, onirico.

Considerando che il sogno lucido è la forma più vivida di immagine mentale che un soggetto umano, almeno in questa fase di ricerca potrà mai sperimentare, le sue potenzialità potrebbero essere notevoli e soprattutto inesplorate. Potremmo interrogarci a questo punto se riuscire a fare un sogno lucido possa avere dei benefici, o essere solamente un intrigante diversivo notturno. Proprio per le caratteristiche peculiari dei sogni lucidi molti studiosi ne hanno sottolineato i benefici derivanti da essi e le grandi potenzialità terapeutiche.

“La vita è breve”. E lo è innegabilmente. In media un umano spende tra un quarto e metà della propria vita dormendo. Dormiamo, senza consapevolezza, lasciandoci sfuggire migliaia di occasioni di essere pienamente coscienti ma soprattutto “vivi”. E vagare inconsapevoli per i sogni è forse un buon modo per impiegare questo tempo? Non solo sprechiamo gran parte della nostra “riserva limitata di vita”, ma perdiamo occasioni di crescita personale, perdiamo avventure, lezioni che potrebbero arricchire il resto della nostra esistenza. Inoltre i sogni lucidi sono “una realtà virtuale ad alta definizione”, nella quale è possibile esercitarsi negli sport, con una realisticità altrimenti impossibile da ottenere con un qualsiasi simulatore. È possibile usarli per vincere fobie come ad esempio esibirsi in pubblico, per cercare soluzioni di creatività e così via. Albert Einstein trovò la soluzione a molte delle sue equazioni all’interno di sogni lucidi.

Possiamo concludere che i sogni lucidi aprono nuovi scenari psicologici e fisiologici sul sogno e sulla possibilità del loro utilizzo per raggiungere importanti obiettivi psicofisici.

Se nel sogno ordinario infatti siamo soltanto gli attori di un regista a noi sconosciuto, nel sogno lucido diventiamo i protagonisti, gli sceneggiatori e i registi, con tutte le possibilità che uno scenario del genere ci potrà mai offrire.

 

 

 

 

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