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L’amore tra due cervelli non è tradimento

Si tratta di un nuovo orientamento amoroso che può liberarci dai sensi di colpa

Premesso che il cervello è l’organo anatomico che contiene la mente vi raccontiamo che cos’è questo nuovo orientamento sessuale affettivo amoroso. La Sapiosessualità è quel fascino che l’intelligenza altrui provoca nell’altro, quando il dialogo diventa interessante e rappresenta “un gioco sessuale”, in senso di attrazione, tra due menti. Talmente attraente che la parola diventa una potente arma di seduzione. L’intellettualità come forma di erotismo non è un fenomeno recente; è stato Platone a parlarcene nel 380 a.C. da cui magari poi nasce il termine di Amore platonico un modo usuale di definire una forma di amore priva della dimensione passionale (romantica). Platone considera l’attrazione fra i corpi il primo dei vari livelli di amore, benché questo livello vada poi abbandonato per raggiungere quelli superiori (amore per l’anima, per le leggi e le istituzioni, per le scienze, assoluto). Ma la Sapiosessualità è ben altra cosa. L’intelligenza diventa il principale fattore di attrazione sessuale. La radice del termine deriva dalla parola latina “sapiens”, che significa saggio o ragionevole. I sapiosessuali rispondono emotivamente a nuovi stimoli e non prestano molta attenzione a tutto ciò che sembra ripetitivo. Sono persone che presentano un tratto di personalità che in psicologia prende il nome “apertura all’esperienza”, anche se si tratta di rischiare di non tornare più indietro. Questo è esattamente il motivo per cui, nel contesto della seduzione, si sentono particolarmente attratti da conversazioni che aprono la loro mente.

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Ma quando siamo attratti o attratte da “più cervelli”? Quando il nostro partner ci va bene per certi aspetti: sicurezza, affetto, abitudine ma resta senza dubbio noioso rispetto ad altri “cervelli” incontrati lungo il percorso della vita quotidiana e non vediamo l’ora di incontrare questa “anima cervella” per ricreare una sorta di eccitamento con produzione conseguenziale di endorfine tipiche di un rapporto sessuale “vero”: quando questo accade…stiamo tradendo il nostro partner?

Assolutamente no! Questa è l’opinione del ricercatore australiano Gilles Gignac che ha scoperto l’esistenza di persone attratte sessualmente dall’intelligenza. Ed essendo le intelligenze di vari tipi e qualità che vanno dalle qualità matematiche a quelle empatiche ha stabilito che se siamo attratti eroticamente dalle formule di Einstein non è detto che volevamo fare sesso con lui, ma ci erotizza il suo modo di essere; stessa cosa vale per l’empatia nei confronti di alcuni santi come per esempio S. Francesco, la sua grande ed empatica intelligenza potrebbe scatenarci una produzione di endorfine che diventano gioia, estasi, illuminazione. Comunque lontane da qualsiasi classico “accoppiamento”!!!

Quindi se non c’è accoppiamento e neanche fantasie sull’accoppiamento non è tradimento! Anzi possiamo portare linfa vitale nella nostra relazione perché la mente sapiosessuale ci ha caricato di ormoni sessuali e siamo un fiore che sta sbocciando. Lo psicologo insiste su questo aspetto perché specialmente in occidente, il senso di colpa per il tradimento è molto accentuato per l’interiorizzazione dei precetti della religione cristiana. Ma i cristiani parlano del peccato della congiunzione di corpi e pensieri peccaminosi sulla congiunzione dei corpi: qui non si accoppia nessuno, sono due menti che entrano in contatto che godono della reciproca compagnia intelligente.
Poi se il verbo godere vi fa paura a prescindere, questo è un’altra storia.
L’attrazione di tipo Sapiosessuale riguarda anche personaggi storici quei leader che riuscivano a colpire le masse come Hitler, Mussolini, Stalin, Fidel Castro la loro intelligenza erotica era traducibile come sapiosessualità e uomini e donne ne erano attratti: si tradiva qualcuno? No!
Quanti sono i sapiosessuali? Secondo lo psicologo australiano, i sapiosessuali sono tra l’1 e l’8% della popolazione. Altro modo per farci confondere in questo settore di ricerca è che il livello di intelligenza di una persona non corrisponde necessariamente al suo interesse verso le persone intelligenti: insomma, quindi una persona molto intelligente non è detto che sia sapiosessuale, come una persona poco intelligente potrebbe essere sapiosessuale.
Altra ricerca interessante è che la mente non ha un’identità sessuale nel senso che ci possiamo innamorare di un cervello di uomo, di una donna o di chiunque si definisca o non si definisca senza pensare minimamente di avere cambiato il nostro orientamento: finalmente in questo noioso mondo eteronormativo anche l’acrostico LGBTQI dedicato al cervello alla sua sessualità al suo amore può finalmente esprimersi nella sua libertà.

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Susanna Basile
Susanna Basilehttp://www.susannabasile.it
Susanna Basile Assistente di redazione Psicologa e sessuologa
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