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La potenza orgastica

a cura della psicologa Susanna Basile.

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Con la potenza orgastica Wilhelm Reich (allievo eretico di Sigmund Freud) intende la capacità di sapersi abbandonare alle convulsioni muscolari involontarie per scaricare l’energia sessuale. Giunge a questa conclusione della sua teoria sessuo-economica tra il 1919 e il 1923. Già alle prime pagine del libro La funzione dell’orgasmo (1942) Reich dichiara che la sessualità dell’uomo è correlata alla questione sociale. Scrive infatti: “Il comportamento antisociale nasce da pulsioni secondarie”, le pulsioni in questione sono la conseguenza della corazza caratteriale, che, deformando l’espressione emotiva la perverte, le perversioni sono sorte in seguito alla repressione della vita naturale, che contraddice la sessualità naturale”. L’importanza da lui data alla sessualità è rintracciabile in queste parole: “la salute psichica dipende dalla potenza orgastica, cioè dalla capacità di abbandono. Essa si basa sull’atteggiamento caratteriale non nevrotico della capacità di amare. I disturbi mentali sono una conseguenza di una degenerazione della naturale capacità di amare. Nel caso di impotenza orgastica, di cui soffre la stragrande maggioranza degli esseri umani, si verificano ingorghi di energia biologica che divengono fonte di azioni irrazionali. L’essere umano viene quindi considerato in entrambe le sfaccettature: quella sociale e quella biologica. Reich descrive l’essere umano meschino, timoroso, colui che ha messo in vendita la propria essenza in cambio di beni materiali.

“La nevrosi è una malattia di massa, un’epidemia di tipo endemico”. Reich è dell’opinione che l’essere umano deve avere un significato più profondo, del suo essere al mondo. Questo significato lo ha perduto nei millenni attraverso i quali ha incarnato uno stile vita derivante da una società patriarcale, nonché la causa dell’incomprensione che si ha nei confronti della sessualità, la quale diviene il centro del disagio individuale, quindi collettivo. Reich era convinto che l’essenza dell’essere umano non fosse stata tale, ma che crescendo in un contesto sociale, represso sessualmente, fosse pressoché impossibile avere una vita genitalmente libera. È da Freud che Reich prese lo spunto, in particolare dai casi di isteria. Reich osservando che l’attenzione di Freud venne attirata dall’eziologia sessuale dell’isteria e della relazione tra nevrosi e insoddisfazione genitale, evidenziò il fatto che tale connessione non fu approfondita a sufficienza; se ciò fosse stato fatto anche Freud sarebbe giunto alla conclusione che: “al malato manca solo una cosa: la ripetuta piena soddisfazione sessuale”. La gravità della malattia è direttamente proporzionale alla qualità della vita sessuale. Per un decennio lavorò al concetto di impotenza orgastica e alle sue modalità di soluzione. Tutto inizia dalle radici della nostra storia natale dal concepimento fino alla morte ciò che ci viene imposta e considerata la cosiddetta “ buona educazione”, che da bambini gli adulti ci impongono senza la quale saremmo in grado di trovare le risposte che il contesto sociale ci chiede, o, eventualmente di cambiare il contesto sociale attraverso delle nuove domande che possiamo formulare, veicolare e sedimentare. Quindi è ormai assodato nel pensiero reichiano che l’uomo si è quasi irrimediabilmente distaccato da uno stato naturale di contatto con sé stesso che ai nostri occhi appare estremamente ideale. Esso dice che la vita può essere percepita come qualcosa di incomprensibile o sconosciuta solo da colui che non è in grado di viverla pienamente. L’uomo corazzato ha bisogno di credere che la vita sia particolarmente complessa, incomprensibile, ha quindi bisogno di trasformare ogni avvenimento in qualcosa di mistico, legato a un volere superiore che a lui non è concesso capire..

Il suo ragionamento sulla sessualità e sulla funzione che ha, abbisogna di un ampliamento e di una connessione a tutto il corpo, la necessità di una visione olistica di tutto il corpo si fa sempre più necessaria. Il suo è il ragionamento in termini di espansione-contrazione, l’equilibrio interno inteso come fluidità è quindi correlato alla situazione psichica di benessere o malattia.

La sessualità è la modalità attraverso cui il vivente si espande dal centro verso la periferia del corpo, cosi come l’angoscia rappresenta l’esatto opposto, cioè un movimento dall’esterno verso l’interno.

Perciò la repressione sessuale avvenuta durante i primi anni di vita provoca una stagnazione di questa energia sessuale che porterà ad un irrigidimento muscolare che per Reich rappresenta la controparte somatica del processo di rimozione. Reich fa notare come non sia mai solo un muscolo coinvolto in questo processo, ma potremmo dire che i muscoli coinvolti rappresentano l’unità funzionale a quell’azione.

Nell’attività clinica Reich ebbe modo di rilevare che molti pazienti ricordavano che da bambini si erano esercitati a frenare o reprimere le sensazioni addominali nello stato di rabbia o paura, e questo veniva agito tramite la ritrazione dell’addome e trattenendo il respiro, da adulti avrebbero poi praticato un’attività sessuale rigida e non spontanea. Il bisogno quasi ossessivo di parlare e la presenza di fantasie nevrotiche sono messe in relazione all’inibizione parziale della respirazione.

Quando le complicanze emotive si riscontrano negli atteggiamenti muscolari danno la possibilità di evitare, se è possibile, il complicato percorso attraverso le strutture psichiche, come già detto, il lavoro e l’osservazione del e sul corpo non esclude la parte verbale della terapia caratteriale, si tratta infatti dello stesso lavoro svolto su livelli differenti.

Quindi l’obiettivo della terapia è quello di rendere omogenei due piani diversi: il corpo e le parole, in una stessa unità: la persona. È impossibile privilegiare una pratica sfavorendo l’altra.

L’obiettivo finale sulla corazza caratteriale è quello di riportare nel paziente il corretto funzionamento del riflesso dell’orgasmo, promotore della salute psichica. Il riflesso dell’orgasmo è rappresentato da un movimento di eccitazione corporea che scorre tra le estremità dell’organismo, se questo movimento incontra degli ostacoli rappresentati dai blocchi nei vari segmenti si spezza.

Per Reich il blocco del bacino che blocca il riflesso dell’orgasmo favorisce a livello somatico, lo sviluppo di disturbi quali la stitichezza cronica o le affezioni emorroidali. Il suo scioglimento può essere preceduto da sensazioni negative determinate da vertigini o crampi, la via della guarigione come già è stato accennato è ardua, il paziente in cura sarà il primo ad opporvisi, questo perché nello scioglimento ci sarà anche una profonda angoscia rimossa. Nella struttura fisica di una persona bloccata a livello del bacino, Reich riscontra caratteristiche peculiari: la schiena è arcuata, l’ano contratto, le spalle tese e il petto spinto in fuori. Ciò che il corpo malato, corazzato esprime non è la tensione verso il piacere bensì la paura del piacere. Cosi con il tempo si genera dispiacere anziché piacere, paura non solo del soddisfacimento finale ma anche della precedente eccitazione.

 

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Susanna Basile
Susanna Basilehttp://www.susannabasile.it
Susanna Basile Assistente di redazione Psicologa e sessuologa
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