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La fibromialgia o Sindrome di Atlante: sentirsi il mondo sulle spalle ovvero le responsabilità in famiglia

Atlante era re della Mauritania esperto di astrologia e di astronomia. Fu il primo a rappresentare il mondo per mezzo di una sfera e per questo motivo si diceva che portasse, non solo il mondo ma “la volta stellata sulle spalle”, alludendo alla sua invenzione. Ma Atlante era il gigante ribelle a Giove che fu condannato a reggere il mondo sulle spalle. E si sa che dai tempi dei greci e dei romani Giove era il dio padre. Infatti capita spesso che a soffrire di questa sindrome siano donne che hanno un rapporto conflittuale col padre che poi si risolve in “accollarsi” responsabilità che non si volevano ma che bisogna prendersi in onore dell’amore paterno e della famiglia.

Infatti sono circa 2.000.000 di casi con questa sindrome di difficile diagnosi: ma poi esiste veramente? Si sentono dire le malcapitate, che di donne soprattutto si tratta, di dolore alla colonna vertebrale, alle spalle, alla nuca, alle braccia, ai polsi, alle cosce. Difficoltà ad addormentarsi, frequenti risvegli durante un sonno leggero, che non ristora. Affaticamento cronico, disturbi dell’umore, difficoltà a concentrarsi come afflitte da nebbia cognitiva La fibromialgia è una sindrome di dolore muscolare cronico: non ha un’origine reumatica e né traumatica. Pare che abbia un’origine da fattori scatenanti quali stress prolungati che in qualche modo, ed è il vero segno clinico della malattia, alterano l’equilibrio di alcuni neuro-ormoni, quali la serotonina ad esempio, responsabili della amplificata percezione degli stimoli dolorosi. La fibromialgia non è associata ad alcuna evidenza di alterazione fisica, biologica o strumentale: la diagnosi è strettamente clinica; i pazienti generalmente appaiono in buona salute, ma fortemente sofferenti e limitati nello svolgimento delle normali attività quotidiane. La cura della fibromialgia non si attua solo con farmaci che agiscono a livello del sistema nervoso centrale (anti-depressivi, miorilassanti, neuroprotettori) a cui si aggiungono farmaci anti-dolorifici e altri che migliorano la qualità del sonno. È necessario completare la terapia con un programma di attività fisica aerobica protratto con costanza nel tempo, esercizi di stiramento muscolare (stretching), per il miglioramento della postura e l’incremento graduale del fitness cardiovascolare. Può essere utile anche l’apprendimento di tecniche di meditazione e rilassamento (yoga, thai chi, training autogeno, mindfulness) che possono alleviare in parte il dolore, trattamenti osteopatici, ginnastica dolce (meglio se impartite dallo specialista reumatologo o dal fisiatra) utili a ridurre la tensione muscolare. Infine, non ultima per importanza, è possibile affiancare anche una psicoterapia affinché le responsabilità della famiglia vengano condivise e gestite in maniera funzionale. Imparare a gestire le responsabilità concedendoci delle pause, delle deleghe, degli aut-aut, perché tanto da malate durante il crollo acuto e cronico della fibromialgia non si può fare proprio niente: né col corpo, né con la mente, né con lo spirito.

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