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Gli “atti mancati” delle Feste Natalizie: il torcicollo psicosomatico

“Signore, concedimi la serenità di accettare le cose che non posso cambiare, il coraggio di cambiare le cose che posso, e la saggezza per conoscere la differenza” R. Niebuhr

Può sembrar strano ma ho sentito più malanni in questi periodi di feste che durante l’anno. Mal di testa lancinanti, mal di schiena recidivanti e soprattutto torcicolli bloccati a destra o a sinistra. Problematiche legate al freddo e all’umidità direte voi, problematiche legate alle feste, direbbe la medicina psicosomatica. Sì perché tutto quello che succede durante le feste natalizie ha un legame emotivo così profondo che non riusciamo nemmeno a vederlo. A maggior ragione quando si è verificata la negazione della festa di fine anno, per lo meno nelle manifestazioni pubbliche o nei club privati. Lo sapete quanta gente si “fidanza” a Capodanno? Capisco è un termine desueto ma il succo è sempre quello!!! Non è un caso che si metta biancheria intima rossa e soprattutto nuova sta per propiziare l’incontro che potrebbe essere quello della propria vita! Quante coppie si sono formate e quante disfatte, direte voi, ma almeno c’era un movimento di cuori, di corpi, di vita e bollicine. Ora restano solo i “botti”: soprattutto i botti che fanno le famiglie che devono necessariamente frequentare “i miei, i suoi, i loro” e che quest’anno l’hanno dovuto fare anche a Capodanno per mancanza di possibilità. Chi è partito ha avuto disavventure di ogni genere con aggiunta di costi spaventosi. Ho sentito che dalla Francia una famiglia siciliana non poteva tornare perché il tampone era scaduto da due ore, quindi tutto nuovo: biglietti, stanza, cibo e pure il tampone per un costo così esorbitante che potevano farne un’altra, di vacanza. A chi è rimasto in terra di Sicilia, una visita ai Templi di Agrigento con tanto di prenotazione, stava finendo a tarallucci e vino, con due ore di aspettativa al freddo e gelo, tanto da causare un torcicollo che dopo tre giorni torturava ancora, la mia carissima paziente. E se il mal di testa e il mal di schiena sono disturbi psicosomatici troppo generici per essere individuati come atti mancati, il torcicollo si presta in maniera inequivocabile a questa interpretazione.

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L’atto mancato o atto sintomatico, è un fenomeno psichico che viene definito come un errore d’azione: si vorrebbe fare una certa azione e invece se ne fa un’altra. Freud definisce “atti mancati” tutte le volte che facciamo rovesciare del vino ad una cena importante o rompere bicchieri o far cadere delle cose, cercando così inconsciamente di farci notare. Ma anche un gesto come risposta ad un sopruso o una violenza come potrebbe essere stato il diniego di ingresso alla Valle dei Templi, che ha fatto venire c il torcicollo alla mia paziente: “Come, ho prenotato, ho il green pass, mi sono fatta duecento chilometri e tu mi lasci in auto al freddo e al gelo. Vorrei darti una serie di bastonate perché mi hai detto di “No!”. E invece siccome sono una persona perbene, purtroppo, il “no” me lo tengo io e mi faccio venire un fantastico torcicollo. Così non potrò dire di “no” per almeno tre giorni!”

Vi potete immaginare durante le feste quanti atti mancati succedono e quante malattie sintomatiche hanno risparmiato diversi omicidi, parricidi, matricidi, uxoricidi, “figlicidi”: meglio farsi venire un disturbo di qualsiasi natura. Il torcicollo ci dà il segnale che non abbiamo proprio voglia di fare, di incontrare, di affrontare. O l’invito “dai suoi, dai miei, dai loro” è una situazione che ci ha creato imbarazzo. O il problema è cambiare la visione, in qualche modo il collo non potendo girare a 180 gradi ci porta ad un’angolatura unilaterale, guardiamo solo a destra, o solo a sinistra, o fatichiamo a girare il collo completamente. Visibile segno che il nostro impatto con la realtà, con ciò che si presenta davanti agli occhi ci sta creando un disagio, una difficoltà, uno stato di sofferenza. Allora cosa fare? Provate a massaggiare il collo prima e dopo un incontro “importante” con olio di Arnica che rende flessibili le giunture, perché come diceva un teologo protestante tedesco-statunitense “Signore, concedimi la serenità di accettare le cose che non posso cambiare, il coraggio di cambiare le cose che posso, e la saggezza per conoscere la differenza”. E aggiungo io portatevi sempre un olio o una crema da massaggio e massaggiandovi il collo ditevi: “Io non ho colpa di quello che succede e comunque mi perdono a prescindere!” Garantito che funziona! Sennò vale la regola soddisfatti o rimborsati!

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Susanna Basile
Susanna Basilehttp://www.susannabasile.it
Susanna Basile Assistente di redazione Psicologa e sessuologa
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