CATANIA – Si terrà domani, a partire dalle 14.30 nell’aula magna dell’Istituto comprensivo “Dusmet – Doria” di Catania, in via Case Sante n° 32, il seminario “Le malattie da internet”, organizzato dalla Ugl etnea in collaborazione con l’istituzione scolastica catanese. Dopo i saluti del segretario generale territoriale Giovanni Musumeci, si terranno gli interventi di Orazio Trovato nefrologo e direttore sanitario della clinica “Diaverum” di Acireale, della psicoterapeuta Annalisa Nicolosi, di Vito Burgì ceo di Labsfor, Toni Palermo, dirigente medico del reparto di pediatria dell’ospedale “Garibaldi” di Catania e del vice questore e vice dirigente del compartimento della Polizia postale di Catania Gabriele Piazza. Moderatrice dell’incontro sarà Carolina Vitale, dirigente medico del reparto di cardiologia dell’ospedale “Garibaldi” di Catania e coordinatrice scientifica del progetto “Educazione Continua alla Prevenzione”, patrocinato dalla Ugl di Catania nell’ambito delle iniziative sociali e culturali organizzate per l’anno in corso.
Da tempo si parla di dipendenza dalla Rete: Internet addiction (la sigla è IAD). Spesso però vi è da parte dei genitori una tendenza a drammatizzare, confondendo l’uso eccessivo, comunque problematico, con una vera patologia: malattia che riguarda una piccola minoranza degli utenti della Rete (tra l’1% e il 9%). Le quattro caratteristiche dell’internet addiction. La dipendenza dalla Rete, a detta dello psicologo Jerald J. Block, è una patologia che si presenta con quattro caratteristiche ben precise.
- Uso eccessivo associato alla perdita della cognizione del tempo e che finisce per far trascurare i bisogni fondamentali come l’alimentazione e il sonno.
- Chiusura verso l’esterno, con sentimenti di rabbia, tensione e/o depressione quando il computer non è accessibile.
- Persistenza, con richieste di nuove dotazioni tecnologiche, migliori software, più tempo per stare al computer.
- Ripercussioni negative, come frequenti litigi con i familiari, facilità nel mentire, ridotta produttività professionale o scolastica, isolamento sociale, stanchezza.
La fascia di popolazione più a rischio è quella degli adolescenti. Raro che si arrivi a sintomi depressivi, però. Spesso si parla solo di “information overload” (qualcuno parla di “infobesità”) o, più prosaicamente, di “technostress”.
Il seminario chiarirà diversi aspetti di questa inquietanti patologie e strumenti su come fronteggiarle.