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Vertenza Lukoil Priolo, Ugl Catania partecipa a sit-in per scongiurare dramma occupazionale

Il segretario territoriale della Ugl di Catania, Giovanni Musumeci, insieme ai segretari provinciali catanesi delle federazioni Ugl Chimici e Ugl Metalmeccanici, Carmelo Giuffrida e Angelo Mazzeo, questa mattina ha partecipato alla manifestazione organizzata dalla Ugl di Siracusa davanti i cancelli dello stabilimento “Sud” della “Isab – Lukoil” di Priolo Gargallo

Il segretario territoriale della Ugl di Catania, Giovanni Musumeci, insieme ai segretari provinciali catanesi delle federazioni Ugl Chimici e Ugl Metalmeccanici, Carmelo Giuffrida e Angelo Mazzeo, questa mattina ha partecipato alla manifestazione organizzata dalla Ugl di Siracusa davanti i cancelli dello stabilimento “Sud” della “Isab – Lukoil” di Priolo Gargallo. Un sit-in pacifico, a cui hanno preso parte dirigenti nazionali, regionali e locali del sindacato, voluto per richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica sulle gravi conseguenze per l’economia e sull’occupazione che il territorio sta iniziando a subire con l’embargo attuato sul petrolio russo via mare. “Con la nostra presenza abbiamo voluto esprimere solidarietà ai lavoratori ed ai centri interessati, che rischiano di vivere da qui a breve un serio dramma se le cose non cambieranno dal punto di vista delle politiche di Governo nazionale – dichiarano gli esponenti della Ugl etnea. E’ una situazione molto delicata non solo per gli impiegati diretti, ma anche per l’indotto e coinvolge di riflesso anche l’area metropolitana di Catania da dove arriva parte di lavoratori, servizi e forniture. Auspichiamo che il presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi, trovi tempo e modo al più presto di occuparsi di un dossier così rilevante per il lavoro e la tenuta economica di una fetta rilevante della nostra Sicilia orientale.

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Per noi, infatti, è urgente che per quella zona venga istituita l’”Area di crisi complessa” e possano essere individuate tutte le soluzioni utili, come ad esempio la deroga ottenuta dalla Bulgaria, per mettere in condizioni la raffineria di continuare a produrre e garantire volume d’affari e livelli occupazionali.“

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