RAGUSA (Adnkronos) – Un ex dirigente medico presso l’Asp di Ragusa e oggi libero professionista, specialista in fisiatria e reumatologia, è stato sospeso per un anno dall’esercizio della professione. Il provvedimento, emesso dalla Quinta Sezionale penale del tribunale di Catania, è stato notificato dai carabinieri del Nas di Ragusa. L’uomo è al centro di un’inchiesta della procura di Ragusa, partita nel 2019 e che vede coinvolti altri sette professioni indagati, che riguarda la corruzione dei pubblici dipendenti nel comparto sanitario. Al professionista, il 26 maggio, era già stato notificato il sequestro preventivo della somma di 3.476,00 ritenuta provento dei reati commessi.
Secondo l’accusa, il medico avrebbe consentito ed avallato prescrizioni di ausili ortopedici da soggetti senza titolo abilitante, attestando falsamente di aver personalmente redatto la documentazione finalizzata ad ottenere il rimborso da parte del Ssr; ricevuto denaro dai pazienti per il pagamento del ticket sanitario senza però averlo mai versato alla propria amministrazione per prestazioni sanitarie comunque mai avvenute; inviato pazienti, visitati presso il poliambulatorio dell’Asp, presso un’officina ortopedica per effettuare, a pagamento, esami posturali e facilitato la prescrizione di presidi ortopedici, redigendole falsamente, insieme ad un altro indagato, in assenza del paziente a cui attribuivano patologie che facilitassero il rimborso da parte del Ssr, ricevendo, in cambio, somme di denaro.
Al professionista è anche contestato di aver prescritto, nell’ambito dell’attività pubblica, infiltrazioni a base di acido ialuronico indicando ai pazienti di acquistare il presidio da uno specifico informatore scientifico, ricevendo in cambio somme di denaro come compenso per l’intermediazione; dirottato pazienti, visitati presso la struttura pubblica, verso il proprio studio libero professionale; abbandonato il posto di lavoro per lunghi periodi sebbene, dalle timbrature, risultasse regolarmente in servizio. Il provvedimento è stato emesso dal Tribunale del Riesame di Catania, su ricorso presentato della Procura al provvedimento con cui il gip aveva rigettato la richiesta di applicazione di misure cautelari.
Il Riesame, valutando “la personalità e pericolosità sociale, sintomatica dell’abitualità a delinquere e dell’assenza di remore, per aver dimostrato con la sua condotta spregio della professione medica avidità e spregiudicatezza verso i pazienti nel corso di anni di attività pubblica e privata, permanendo il pericolo concreto e attuale che lo stesso possa reiterare, grazie alla sua professione, anche in concorso con terzi, reati della stessa specie di quelli contestati ha accolto l’appello ed ha disposto la sospensione dell’esercizio della professione per la durata di mesi dodici”. Il provvedimento è divenuto esecutivo dopo il rigetto, da parte della Suprema Corte di Cassazione, del ricorso presentato dalla difesa del medico.