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Paziente muore e i familiari devastano il Pronto soccorso

Anelli (Fnomceo), "chiediamo a Speranza di convocare Osservatorio previsto dalla legge contro violenze operatori"

Palermo, 9 nov. – Una donna di 60 anni muore al Pronto soccorso e i familiari devastano il reparto. E’ accaduto nella tarda serata di ieri all’ospedale Civico di Palermo. Sono dovuti intervenire i poliziotti per riportare la situazione alla calma. “Devastare un Pronto soccorso, presidiato da guardie giurate, è un atto violento, sconsiderato, insopportabile – commenta l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza-. Non si può giustificare con il dolore per la scomparsa di un proprio congiunto, arrivato in gravissime e disperate condizioni. Il pronto soccorso, come l’ospedale in genere, è un luogo di sofferenza e di speranza, di vita e di morte. Non possiamo inneggiare agli eroi in camice e poi farci sopraffare dalla emotività che diventa violenza. Ai medici e operatori del Civico di Palermo va il mio sentimento di solidarietà”.

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“Ancora un episodio di violenza in un Pronto soccorso, il quarto nel giro di una settimana, dopo quelli di Prato, Pesaro, Pozzuoli. E ancora una aggressione a Palermo, la seconda in pochi giorni, dopo quella avvenuta alla casa di cura Triolo Zancla. Siamo vicini ai colleghi, che devono operare in questo clima di paura. Siamo solidali con l’Ordine dei medici di Palermo, con il presidente Toti Amato, nel chiedere misure di prevenzione più incisive. Siamo sempre più convinti che occorra un monitoraggio completo e aggiornato del fenomeno per poter dare piena applicazione alla legge sulla sicurezza degli operatori”. Così il presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, Filippo Anelli, commenta i fatti accaduti al Pronto soccorso dell’ospedale Civico a Palermo, dove i parenti di una donna deceduta per un infarto hanno distrutto tutto quello che è capitato loro a tiro, provocando danni per migliaia di euro.

”È evidente anche solo a livello empirico che gli episodi di violenza stanno ritornando ai livelli pre-pandemia, quando erano quattro al giorno le aggressioni agli operatori sanitari – spiega Anelli -. Ed è altrettanto evidente che esistono luoghi più a rischio di altri: i Pronto soccorso, i presidi di guardia medica, le ambulanze. Per questo chiediamo al ministro della Salute, Roberto Speranza, di convocare l’Osservatorio previsto dalla legge sulla sicurezza degli operatori, che comprende anche i rappresentanti delle Federazioni degli Ordini. Dobbiamo avere chiaro il quadro del fenomeno, per poter intervenire prontamente laddove ve ne sia più bisogno”.

”Apprezziamo l’iniziativa del ministro, che ha introdotto un’indennità per i medici dell’emergenza-urgenza – conclude Anelli -. Tuttavia, per fermare la fuga delle professionalità dal Pronto soccorso e dall’emergenza territoriale non bastano i pur giusti e meritati incentivi economici. Occorre creare i presupposti perché i professionisti possano esercitare in serenità e sicurezza”.
(Adnkronos salute)

 

 

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