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Actionaid Sicilia: orientamento a studenti contro abbandono scolastico e disuguaglianze

Un questionario somministrato da ActionAid nel corso di questo anno scolastico ai docenti delle scuole secondarie di primo e di secondo grado di Palermo e Siracusa ha fatto emergere alcune criticità

I bassi livelli di apprendimento e gli abbandoni precoci della scuola contribuiscono alla trasmissione delle disuguaglianze tra generazioni e alla loro cristallizzazione geografica. L’orientamento rivolto agli studenti di ogni ordine scolastico ha un ruolo importante nel rafforzare o indebolire questi fenomeni: da un lato perché influisce sulla durata e sull’indirizzo di studi scelto – due fattori che a loro volta maggiormente determinano le diseguaglianze educative – dall’altro perché scelte non appropriate aumentano la probabilità della dispersione scolastica.

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“Oggi noi ragazzi non veniamo aiutati nel creare una prospettiva progettuale sul nostro futuro, conosco molte persone che dopo la scuola non sanno che fare poiché non vengono aiutate nell’orientarsi su un lavoro o studio futuro” afferma Valentina, 19 anni, studentessa dell’Istituto Tecnico Commerciale Insolera di Siracusa.

 

Una parte della dispersione scolastica è dovuta alla scelta errata della scuola secondaria di secondo grado e al fatto che in questa scelta influiscono maggiormente fattori relativi alla condizione socioeconomica della famiglia e alle sue aspettative piuttosto che le motivazioni e le effettive capacità del giovane. Per quanto riguarda la dispersione cosiddetta implicita, che identifica quanti conseguono un titolo scolastico secondario ma senza aver raggiunto i livelli minimi di competenza attesa, in Sicilia il valore è pari al 16%, rispetto alla media nazionale del 9,7 %. Non solo, la dispersione ha incidenza doppia per chi proviene da famiglie con un background socioeconomico svantaggiato o di origine straniera.

 

Un questionario somministrato da ActionAid nel corso di questo anno scolastico ai docenti delle scuole secondarie di primo e di secondo grado di Palermo e Siracusa ha fatto emergere alcune criticità del sistema di orientamento: le poche azioni effettivamente attivate; la scarsa informazione sulle scuole che si possono scegliere; la carenza nel dialogo con le famiglie; la poca collaborazione e co-progettazione fra i soggetti che a livello locale insieme al mondo della scuola sono coinvolti nel percorso di orientamento. A questo si aggiunge la mancanza di enti e figure esperte e l’insufficienza delle risorse a disposizione.

 

“L’orientamento offre un aiuto concreto agli alunni volto a scoprire e a valorizzare in ciascuno di essi capacità e potenzialità, così come eventuali debolezze da trasformare, ove possibile, in opportunità. La sua importanza risulta ancora più evidente se si pensa che il tessuto sociale e familiare non sempre offre un supporto sufficiente” afferma Giovanna Morana, docente responsabile dell’orientamento per l’IPSOA Piazza di Palermo.

 

L’INTERVENTO DI ACTIONAID IN SICILIA. In questo contesto ActionAid, nelle scuole secondarie di primo e di secondo grado delle città di Palermo, Reggio Calabria e Siracusa, è attiva con il progetto “OP-ed. Orientamento e Partecipazione per l’educazione” finanziato dall’Unione Buddhista Italiana. L’intervento ha l’obiettivo di rafforzare le competenze e la consapevolezza nella scelta del percorso di studi degli studenti e definire linee di azione da implementare nei singoli contesti coinvolgendo docenti e altri attori del territorio. A Palermo sono coinvolti l’Istituto Comprensivo Antonio Ugo, l’Istituto Superiore Piazza e il Centro Euroform; a Siracusa l’Istituto Comprensivo Lombardo – Radice e gli Istituti Superiori Insolera e Rizza.

Attraverso laboratori in classe realizzati lungo tutto l’anno scolastico, gli studenti sono stati condotti alla scoperta e riconoscimento delle proprie capacità e dei propri desideri, per trasformarli in progetti concreti. Parallelamente sono stati organizzati incontri individuali per affrontare particolari criticità emerse rispetto alle scelte e al percorso futuro. Il tutto è stato accompagnato da visite a diverse realtà territoriali per comprendere meglio le opportunità del mondo del lavoro; in particolare, a Palermo sono state realizzate visite a Cotti in Fragranza Coop. Soc., Skip Parrucchieri e i Cantieri Culturali alla Zisa; a Catania la SIBEG Srl; a Siracusa la Lega Navale; a Noto l’Agriturismo Vita e Natura. Il percorso che ha invece coinvolto i docenti delle scuole secondarie di primo e di secondo grado ha consentito di delineare linee di azione comuni per un orientamento che sia davvero efficace e che sappia coinvolgere in un lavoro di rete rappresentanti delle scuole, operatori comunali e soggetti terzi, come ad esempio i centri per l’impiego e gli enti del terzo settore.

 

LE LINEE GUIDA PER L’ORIENTAMENTO. Lo scorso dicembre il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha adottato, a otto anni dalle precedenti, le nuove Linee guida per l’orientamento accompagnate, nella Legge di bilancio 2023, da uno stanziamento di 150 milioni di euro per il “Fondo finalizzato alla valorizzazione del personale scolastico con particolare riferimento alle attività di orientamento, di inclusione e di contrasto alla dispersione scolastica”. Di orientamento si parla anche nel Pnrr, nelle indicazioni operative relative all’“Intervento straordinario finalizzato alla riduzione dei divari territoriali nel I e II ciclo della scuola secondaria e alla lotta alla dispersione scolastica” con uno stanziamento pari a 1,5 miliardi di euro.

 

“Nonostante l’intento di includere l’orientamento nel Pnrr sia un elemento positivo, la semplice emanazione di nuove Linee guida unita ai due stanziamenti economici non rappresenta una riforma vera e propria. La politica promossa dal Ministero dell’istruzione e del Merito è debole e rimane ancora troppo legata a una logica meritocratica e non diretta a eliminare le disuguaglianze e gli ostacoli che impediscono ai giovani di accedere a percorsi che valorizzino le loro competenze e aspirazioni. Inoltre, la gestazione della “riforma” sull’orientamento è avvenuta internamente al Ministero, senza minimamente coinvolgere il mondo della scuola né altri attori, pubblici e privati, attivi nel settore” dichiara Maria Sole Piccioli, Responsabile area education per ActionAid Italia.

 

Le nuove Linee guida ignorano il rapporto con gli altri attori dell’orientamento, come il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, le Regioni, i Centri per l’impiego e per la formazione professionale regionale. Inoltre, è problematico anche il ruolo attribuito alla figura dei tutor scolastici, scelti fra il personale che come prima responsabilità dovrebbe avere la didattica, introdotti solo nella scuola secondaria di secondo grado e con una formazione prevista minima.

 

Infine, rimane ancora debole la fase di monitoraggio e di valutazione, necessaria per rispondere agli obiettivi di prevenzione e contrasto della dispersione e dell’abbandono scolastico.

 

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