Home Province Catania UniCT, all’economista Alberto Quadrio Curzio la laurea honoris causa dell’Università di Catania

UniCT, all’economista Alberto Quadrio Curzio la laurea honoris causa dell’Università di Catania

 

«Il prof. Alberto Quadrio Curzio, emerito dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e già presidente dell’Accademia Nazionale dei Lincei, è personalità dall’indiscusso valore scientifico e ha rivolto in maniera continua i suoi interessi di ricerca ai problemi di sviluppo del Mezzogiorno e alle potenzialità delle autonomie territoriali. L’Università di Catania intende quindi riconoscere il valore di una personalità scientifica che ha affiancato alla ricerca un’intensa e autorevole opera di divulgazione e partecipazione al dibattito culturale e politico e, in particolar modo, alla definizione delle sfide relative all’utilizzo dei fondi straordinari legati ai Piani di ripresa post Covid e delle politiche per la crescita del territorio nazionale». Queste le motivazioni con cui il rettore Francesco Priolo ha conferito il prestigioso riconoscimento al docente di Economia politica nel corso della solenne cerimonia che si è tenuta ieri pomeriggio nell’aula magna “Santi Mazzarino” del Monastero dei Benedettini.
Per il prof. Maurizio Caserta, che ha presentato l’illustre ospite, vanno evidenziati «l’impegno di Quadrio Curzio nella diffusione del sapere economico in maniera del tutto originale e di un modello di economia sociale di mercato declinato nei termini del solidarismo liberale, incentrato sul ruolo della sussidiarietà». «Lombardo di nascita – ha aggiunto -, il prof. Quadrio Curzio non ha mai mancato di guardare al Meridione come al naturale destinatario di uno sviluppo economico che prenda le mosse da fattori strategici come sussidarietà, solidarietà e valori di prossimità».
Aspetti che il prof. Roberto Cellini, direttore del dipartimento di Economia e Impresa, ha ripreso nella sua laudatio.
«I suoi contributi sono accomunati dalla consapevolezza del fatto che gli studi, anche teorici, degli economisti, rispondono a una funzione sociale e in più occasioni hanno avuto il merito anticipare modelli economici – ha detto il docente -. Nel pensiero di Quadrio Curzio liberalismo e solidarietà rappresentano un binomio inscindibile per la crescita: senza fiducia reciproca non ci può essere marcato che funzioni, senza istituzioni autorevoli non ci può essere crescita, come dimostrano i suoi studi, utili a comprendere le radici delle diseguaglianze territoriali in Italia e per ragionare su efficaci interventi per correggerle e sul motivo dei fallimenti di molti interventi del passato più o meno recente».

A seguire il prof. Alberto Quadrio Curzio – alla presenza, tra le varie autorità politiche e militari, degli assessori regionali Gaetano Armao e Daniela Baglieri, del prefetto Maria Carmela Librizzi, del sindaco Salvo Pogliese e del rettore della “Cattolica” di Milano Franco Anelli, mentre il ministro all’Università Patrizio Bianchi ha inviato una lettera di congratulazioni – ha tenuto la lectio doctoralis dal titolo “L’Italia, il Mezzogiorno e l’Europa. Solidarietà, Sussidarietà, Sviluppo” in cui ha sottolineato «i dualismi italiani e l’Europa e su come il Mezzogiorno possa essere rilanciato nell’interesse dell’Italia e dell’Ue nelle sue connessioni verso il Mediterraneo grazie al rinnovato EuroMeridionalismo di sviluppo rappresentato dal Next Generation e dai Programmi Nazionali di Ripresa e Resilienza».
«Il nostro Paese è il principale destinatario delle risorse finanziare del programma europeo di ripresa e resilienza, quasi 200 miliardi di euro tra sussidi e prestiti, il 27% del totale, e questo rappresenta un’occasione fondamentale per il Sud se verranno coniugate competenza, convinzione, programmazione ed esecuzione» ha aggiunto.
L’economista si è poi soffermato sulla Sicilia avanzando proposte: «La prima, qualitativa e civile, prevede un sistema reticolare pubblico-privato di solidarismo liberale per sfruttare al meglio gli investimenti del Pnrr grazie anche alle punte di eccellenza nella ricerca e nell’imprenditoria che possono evitare la forte emigrazione di giovani generazioni – ha detto -. Si potrebbero creare delle “consulte” di fondazioni e associazioni che possano orientare i titolari politico-istituzionali».
La seconda proposta, gestionale e operativa, punta al «potenziamento della governance» con il coinvolgimento della Cassa depositi e prestiti ed enti di co-sviluppo Sud.
«La vera sfida per il Sud sarà la capacità di programmare una politica di sviluppo in grado di sostenere oltre il 2027 quel percorso di crescita grazie al Pnrr – ha spiegato -. Senza un sistema di governance strutturato, territorialmente e socio-economicamente solido, sarà ben difficile rilanciare la crescita del Mezzogiorno che secondo le stime del Ministero per il Sud dovrebbe essere del 24% in 5 anni, ben al di sopra di quella nazionale pari al 16%. Occorre varare “piattaforme per l’innovazione” tramite le eccellenze presenti come Università e Cnr con enti di ricerca, grandi e medie imprese e in quest’ottica la Regione dovrebbe animare l’interazione virtuosa tra pubblica amministrazione, ricerca e industria che in Europa ha portato all’Istituto Europeo e Tecnologia. Le Università e il Cnr possono essere il propulsore del decollo della Sicilia sullo sviluppo sostenibile»».
«Occorre, infine, dedicare un’attenzione specifica alla dimensione marittima – ha concluso Quadrio Curzio -, al Mezzogiorno “porta d’ingresso” in Europa che necessita di linee di comunicazione e trasporto ad alta velocità. Al tempo stesso il binomio Sicilia-Mezzogiorno è un fattore cruciale per la transizione eco-energetica dell’idrogeno tramite interconnessioni infrastrutturali con il Nord-Africa e in questo contesto il ruolo della Cassa depositi e prestiti dovrebbe svolgere un ruolo di ‘driver’ di integrazione regionale inter-mediterranea. E la Sicilia, come Regione a Statuto speciale, è collocabile in queste prospettive».

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