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Scenario Pubblico programma ‘Graces’, Premio Danza&Danza

S'intitola Graces, in lingua inglese, ma traduce il nome della celeberrima scultura neoclassica di Canova: parliamo della pluripremiata creazione della coreografa Silvia Gribaudi, che con questo spettacolo, applaudito in tutto il mondo, si è aggiudicata il Premio Danza&Danza 2019

S’intitola Graces, in lingua inglese, ma traduce il nome della celeberrima scultura neoclassica di Canova: parliamo della pluripremiata creazione della coreografa Silvia Gribaudi, che con questo spettacolo, applaudito in tutto il mondo, si è aggiudicata il Premio Danza&Danza 2019 per la migliore produzione dell’anno.

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La performance approda ora a Scenario Pubblico nell’ambito del cartellone “W” che il direttore artistico Roberto Zappalà ha voluto dedicare proprio alle donne coreografe. W è la lettera-simbolo che indica l’iniziale di Women e al contempo l’esclamazione “evviva”: così Zappalà ha voluto esaltare le firme femminili più significative che agiscono nell’agone della danza contemporanea.

Graces sarà in scena sabato 11 marzo alle ore 20.45 e domenica 12 alle 19.00. Silvia Gribaudi firma anche la drammaturgia insieme a Matteo Maffesanti. In scena quattro interpreti: la stessa Gribaudi, Siro Guglielm, Matteo Marchesi e Andrea Rampazzo.

Graces è un progetto di performance ispirato alla scultura e al concetto di bellezza e natura che Antonio Canova realizzò tra il 1812 e il 1817. L’ispirazione è mitologica. Le 3 figlie di Zeus -Aglaia, Eufrosine e Talia- erano creature divine che diffondevano splendore, gioia e prosperità. In scena tre corpi maschili, tre danzatori dentro ad un’opera scultorea che simboleggia la bellezza in un viaggio di abilità e tecnica che li porta in un luogo e in un tempo sospesi tra l’umano e l’astratto. Qui il maschile e il femminile si incontrano, lontano da stereotipi e ruoli, liberi, danzando il ritmo stesso della natura. In scena anche l’autrice Silvia Gribaudi che ama definirsi “autrice del corpo” perché la sua poetica trasforma in modo costruttivo le imperfezioni elevandole a forma d’arte con una comicità diretta, crudele ed empatica in cui non ci sono confini tra danza, teatro e performing arts. Negli ultimi 10 anni Silvia Gribaudi si è interrogata sugli stereotipi di genere, sull’identità del femminile e sul concetto di virtuosismo nella danza e nel vivere quotidiano, andando oltre la forma apparente, cercando la leggerezza, l’ironia e lo humour nelle trasformazioni fisiche, nell’invecchiamento e nell’ammorbidirsi dei corpi in dialogo col tempo. Graces si è realizzato grazie allo sguardo registico e visivo di Matteo Maffesanti (regista, formatore e videomaker) che ha seguito con Silvia Gribaudi tutto il processo artistico che si è sviluppato con tappe di lavoro che comprendevano laboratori con cittadini sui materiali coreografici. La creazione s’inserisce così nel repertorio della coreografa italiana attiva nelle arti performative.

Dal 2004 Gribaudi focalizza la propria ricerca artistica sull’impatto sociale del corpo, mettendo al centro del linguaggio coreografico la comicità e la relazione tra performer e spettatore. Tra gli altri riconoscimenti a lei assegnati: Premio Giovane Danza d’Autore con A corpo libero (2009), finalista Premio UBU come migliore spettacolo di danza e finalista Premio Rete Critica con R.OSA (2017), finalista Premio Rete Critica 2019, Premio Hystrio Corpo a Corpo 2021.

Ha partecipato a progetti artistici di ricerca quali: Choreoroam (2011), Triptych (2013), Act Your Age (2014) progetto europeo sull’invecchiamento attivo attraverso l’arte della danza, da cui sono nati il progetto territoriale Over 60 e la performance What Age Are You Acting?; Performing Gender (2015); Corpo Links Cluster (2019/2020) in cui la relazione tra danza, montagna e comunità montana ha dato vita al progetto site specific Trekking Coreografico e allo spettacolo Monjour (2021) prodotto da Torinodanza Festival in collaborazione con Teatro Stabile del Veneto e Les Halles de Schaerbeek – Bruxelles. Nel 2021 è coreografa ospite per “Danser Encore, 30 solos pour 30 danseurs” progetto per l’Opéra de Lyon ed è selezionata dal network internazionale Big Pulse Dance Alliance. I suoi spettacoli sono presenti in numerosi Festival Nazionali ed Internazionali e vengono realizzati in processi creativi al cui centro c’è il dialogo e l’incontro poetico con altri/e artisti/e, compagnie e comunità.

 

Info su www.scenariopubblico.com. È necessaria la prenotazione, che non dà diritto all’assegnazione del posto numerato e decade 30 minuti prima dell’orario fissato per l’inizio dello spettacolo. Per prenotazioni chiamare la segreteria allo (+39) 095 2503147 dal lunedì al venerdì, dalle ore 10:00 alle 19:00.

 

SCENARIODANZA 22/23

/COSTI:

Biglietto singolo: € 13 intero / 10 ridotto

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