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San Gregorio, approvata convenzione sui servizi dei distretti sanitari

È stata approvata, nell’ultima seduta consiliare, la “Convenzione per la gestione in forma associata dei servizi e degli interventi sociali e socio-sanitari distrettuali” pubblicata nella Gazzetta ufficiale della Regione Siciliana del 30 luglio 2021 e il regolamento disciplinare dei Distretti socio sanitari e del Distretto sanitario D-19 del quale il sindaco Carmelo Corsaro è presidente.

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Il Distretto 19 è formato da 13 Comuni di cui Gravina di Catania è il capofila seguito da San Gregorio di Catania, Camporotondo Etneo, San Pietro Clarenza, San Giovanni La Punta, Sant’Agata Li Battiati, Mascalucia, Pedara, Nicolosi, Trecastagni, Tremestieri Etneo, Viagrande e Valverde.

La Convenzione, che ha la durata di tre anni decorrenti dalla data della stipula della stessa, si prefigge l’esercizio coordinato delle funzioni amministrative e la gestione in forma associata dei servizi e delle attività, realizzate mediante risorse del Fondo Nazionale Politiche Sociali (FNPS), Fondo Nazionale per la Non Autosufficienza (FNA), “Fondo del Dopo di noi”, Fondo “Vita Indipendente”, Fondo Famiglia, Quota Servizi del Fondo Povertà e di altre progettualità distrettuali finanziate con fondi comunitari.

«Questa convenzione – ha spiegato il sindaco Corsaro – non era emendabile perché già pubblicata in Gazzetta Ufficiale della Regione il 30 luglio 2021. I consigli comunali, comunque, per dovere istituzionale, devono approvare e recepire quest’atto. C’è da dire – continua orgogliosamente il primo cittadino sangregorese – che questa Convenzione è la Convenzione madre del Distretto-19; cioè la nostra convenzione è stata presa ad esempio e applicata a tutti i distretti della Regione Siciliana. Oggi – ha continuato il dott. Corsaro – la gestione dei finanziamenti viene facilitata perché regolata da un’unica direttiva per tutta la Regione Siciliana. Da presidente del D-19 mi sono reso conto della differenza di territorialità perché stiamo parlando di un Distretto che è grande e che comprende circa 200.000 persone; la grande responsabilità è quella di andare a gestire grandi risorse senza omogeneizzare l’offerta. I sindaci – ha concluso – potranno, attraverso i Piani di Zona costruire dei percorsi che rispondono alle esigenze delle 13 comunità; si lavora tutti insieme per dare respiro alle esigenze di tutti i territori e di tutte le comunità».

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