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Procuratore Zuccaro, “a Catania impianti depurazione inadeguati”

Catania, 15 apr. – “In provincia di Catania, ed in particolare nel nostro territorio, i danni ambientali sono provocati dalla insufficienza, dalla inadeguatezza del sistema di depurazione. Nel territorio di questa Procura ricadono 15 procedure di infrazione. Questo sistema provoca per la sua inadeguatezza danni ambientali di portata rilevante e l’unico modo per evitarli sarebbe di procedere a finanziamenti e progettazioni adeguate di opere pubbliche che non sono invece mai state portate a compimento”. Lo ha detto il Procuratore della Repubblica a Catania, Carmelo Zuccaro, durante una audizione sul tema della depurazione delle acque reflue in Sicilia da parte della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati.  “Tutti gli impianti di depurazione sistemati nel nostro territorio – ha evidenziato Zuccaro- sono assolutamente inadeguati rispetto al compito che dovrebbero perseguire, a cominciare dal più grande, che è il sistema fognario che interessa la città di Catania e l’impianto di depurazione di Pantano d’Arci che, se funzionasse, dovrebbe interessare un bacino di oltre 540 mila utenti mente invece purtroppo attualmente serve soltanto circa 70 mila. In questa situazione individuare responsabilità penali collegati alla mancata attivazione di depuratori efficienti è assolutamente impossibile”. L’audizione, alla quale ha preso parte il procuratore aggiunto Agata Santonocito, è stata trasmessa in streaming sulla webTv della Camera dei Deputati.

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“La Procura di Catania ha potuto istituire dei procedimenti penali, alcuni significativi, altri di minore rilevanza, che interessano soprattutto il reato di inquinamento ambientale di imprese industriali che scaricano nelle acque reflue senza una preventiva attività di filtraggio”. Lo afferma il Procuratore della Repubblica di Catania, Carmelo Zuccaro, durante una audizione da parte della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e illeciti ambientali ad esse correlati. “Quello che a mio avviso è più rivelante – aggiunge- con la premessa che si tratta di un attività che è coperta dal segreto istruttorio, è l’azione penale che interessa gli amministratori e funzionari del Comune di Motta Sant’Anastasia”.

“Al di là dell’impianto di depurazione – evidenzia Zuccaro – è proprio il sistema fognario di una città come Catania e di tutto il suo hinterland, vecchissimo e compromesso negli anni, a cui non si è posto rimedio. Un sistema fognario che si basa su due grosse condutture, una delle quali è il cosiddetto allacciante, progettato negli anni ’50 e che presenta criticità”.
(Adnkronos)

 

 

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