Nicola Zingaretti vince le primarie del Partito Democratico. L’affermazione del governatore del Lazio contro Maurizio Martina e Roberto Giachetti è netta oltre ogni previsione, oltre il 68 per cento dei consensi, e legittimata da una affluenza in linea con le ultime primarie celebrate dal partito, oltre un milione e 800 mila persone. Centrati, dunque, i tre obiettivi che Zingaretti si era dato prima della giornata di ieri, ovvero vincere le primarie, vincerle con un margine che gli consentisse di governare il partito al di là delle lotte tra correnti, vedere la vittoria legittimata da una partecipazione importante da parte della base del Partito Democratico.
Ora, il voto dei gazebo sarà ratificato dall’assemblea che si dovrebbe tenere il 17 marzo prossimo. Un appuntamento che, prima della giornata di ieri, era a rischio per l’intero partito: se Zingaretti non avesse raggiunto il 50% più uno dei consensi, sarebbe stata l’assemblea a votare il segretario, con Martina e Giachetti che avrebbero potuto, insieme, ribaltare il risultato delle urne. Ma il dato forse ancora più importante riguarda l’affluenza: quel 1,8 milioni di persone ai gazebo rappresentano la piena legittimazione per un segretario che si troverà a fare i conti con gruppi parlamentari che – almeno fino ad oggi – hanno dimostrato di rimanere fedeli a Matteo Renzi, autore delle liste elettorali alle ultime politiche.
Nato a Roma 53 anni fa, fratello minore del popolare attore Luca – interprete da vent’anni sul piccolo schermo del commissario Montalbano nato dalla penna di Andrea Camilleri – Zingaretti muove i primi passi in politica a metà degli anni Ottanta con i movimenti per l’antimafia sociale, poi approda alla Federazione Giovanile Comunista. La prima carica elettiva arriva nel 1992 quando diventa consigliere comunale a Roma tra i banchi del Pds, nel 2004 approda al Parlamento Europeo, che lascia nel 2009 quando viene eletto presidente della Provincia di Roma.
Zingaretti neosegretario del Partito Democratico
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