ROMA – La calabrese Rosella Postorino con ‘Le assaggiatrici’ edito da Feltrinelli, ha stravinto la 56/a edizione del Premio Campiello. La scrittrice, editor quarantenne originaria di Reggio Calabria, cresciuta in Liguria ma che vive a Roma da 17 anni, ha avuto 167 voti sui 278 arrivati dalla Giuria Popolare dei Trecento Lettori Anonimi. Liberamente ispirato alla storia vera di Margot Wolk, che a 96 anni aveva raccontato di essere stata assaggiatrice di Hitler nella caserma di Karusendorf, il romanzo di Postorino, ci mette di fronte a un aspetto poco conosciuto e approfondito del nazismo, ma soprattutto ci fa riflettere su fino a che punto sia lecito spingersi per sopravvivere e sull’ambiguità delle pulsioni umane. Al secondo posto Francesco Targhetta, con ‘Le vite potenziali’ edito da Mondadori, 42 voti. Al terzo Helena Janeczek con il suo romanzo ‘La ragazza con la Leica’ (Guanda), 29 voti, con cui la scrittrice tedesca naturalizzata italiana, ha già vinto il Premio Strega 2018. Al quarto posto Ermanno Cavazzoni con il romanzo fiume ‘La galassia dei dementi’ edito da La Nave di Teseo, 25 voti, ambientato nell’anno seimila dopo una devastazione e un’invasione di alieni e all’ultimo Davide Orecchio con ‘Mio padre la rivoluzione’ edito da Minimum Fax, con 15 voti.
Premio Campiello, “Le assaggiatrici” di Rossella Postorino trionfano
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