Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, apre il suo quarto messaggio di fine anno, in diretta tv dal sua studio, vestito di blu, quest’anno seduto su una poltroncina di fronte alla sua scrivania. Il capo dello Stato si presenta in maniera amichevole, sente il disagio e le difficoltà dei suoi cittadini e prova a stare più vicino agli italiani non come un Presidente ma come un amico, come un fratello maggiore. Spiega che il suo non è un messaggio formale in un momento in cui sente forse il disgregarsi della comunità sociale italiana o quanto meno il suo incrinarsi. L’Italia è un paese giovane, giovane rispetto ad altri paesi europei e non, e in questo forse Mattarella avverte un dovere da capo di famiglia più che da capo dello Stato e richiama a parole quali: “comunità di vita”. Passa dalla sicurezza all’economia, dall’INPS all’universalità dei diritti e di quanto sia importante per l’Italia adesso non subire penali europee. Sul terzo settore evidenzia che vanno evitate “tasse sulla bontà” e i sentimenti d’odio e razzismo che stanno dilagando, l’Italia è altro, dice: ” il nostro è un Paese ricco di solidarietà”…
Messaggio di fine anno del Presidente della Repubblica Mattarella
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