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Festa della Repubblica, 73 anni ed il cambio solenne della Guardia d’Onore

ROMA – Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha rivolto il suo saluto a tutti gli italiani per la Festa della Repubblica, in ordine la 73^ edizione. L’Orchestra Giovanile Italiana, diretta dal Maestro Marco Angius, si è esibita nell’esecuzione di Rendering, una delle opere del catalogo di Luciano Berio, composta tra il 1989 ed il 1990 partendo dagli appunti di Schubert per una mai realizzata Decima Sinfonia e della Sinfonia n. 7 op. 92 di Ludwig van Beethoven. All’Altare della Patria si sono officiate le celebrazioni per la Festa della Repubblica. Accompagnato dal ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, e dal capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Enzo Vecciarelli, Mattarella ha deposto una corona d’alloro al Sacello del Milite ignoto. Sulla scalinata schierati i Corazzieri che hanno celebrato un maestoso cambio della guardia.
Non molti sanno che si svolge, il giorno prima della Festa, il cambio solenne della Guardia d’Onore dei Corazzieri di fronte al Palazzo del Quirinale.
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Cosa sapere, la Storia:
Il 2 e 3 giugno del 1946 gli italiani, dopo la seconda guerra mondiale, si recarono alle urne per un referendum istituzionale che li invitava a decidere tra monarchia, rappresentata dallo stemma sabaudo, oppure repubblica, con stemma turrita. Si trattò della prima votazione a suffragio universale convocata in Italia. Con circa due milioni di voti in più, vinse la repubblica; dal 1947, nel nostro Paese, si celebra quindi questo importantissimo passo che ha ridisegnato la nostra storia. Il re d’Italia Umberto II di Savoia, per evitare che gli scontri tra monarchici e repubblicani, si potessero estendere in tutto il paese, il 13 giugno, decise di lasciare l’Italia e andare in esilio in Portogallo. Dal 1º gennaio 1948, con l’entrata in vigore della Costituzione della Repubblica, fu proibito ai discendenti maschi di Umberto II di Savoia l’ingresso in Italia; la disposizione fu abrogata nel 2002. Il voto si svolse tra le macerie dei bombardamenti alleati e quelle delle demolizioni dei nazisti in ritirata, con centinaia di migliaia di italiani ancora sparsi per i campi di prigionia in tutto il mondo, intere province sotto governo militare straniero e un clima che sembrava più vicino a quello di una guerra civile che a un Paese sulla via del cambiamento. Contemporaneamente, gli italiani votarono anche per eleggere i membri dell’Assemblea costituente, per dare un corpo normativo ad una Nazione sfiancata sia dalla guerra che dai conflitti interni che dalla fame e la povertà ampiamente distribuita. La Democrazia Cristiana ottenne la maggioranza relativa dei 556 deputati, 207, mentre al secondo posto arrivarono i socialisti e i comunisti arrivarono al terzo. Appena eletta, l’Assemblea nominò al suo interno una Commissione per la Costituzione, composta di 75 membri incaricati di stendere il progetto generale della carta costituzionale. A sua volta, la Commissione si suddivise in tre sottocommissioni: diritti e doveri dei cittadini (presieduta da Umberto Tupini della DC), organizzazione costituzionale dello Stato (presieduta da Umberto Terracini del PCI) e rapporti economici e sociali (presieduta da Gustavo Ghidini del PSI). Il progetto costituzionale venne presentato così all’Assemblea nel febbraio 1947 con un dibattito molto sentito ma controverso in aula, che si protrasse fino al dicembre successivo. I problemi maggiori provenivano sia riguardo all’impianto generale che ai singoli titoli e alle norme, per cui si concretizzarono numerose modifiche, talvolta anche rilevanti, alla Carta proposta, che tuttavia non venne mai modificata nella sua struttura più essenziale. Trovata finalmente una convergenza ampia tra le varie correnti politiche, il testo definitivo venne approvato con un dispendio di energia e di coscienza il 22 dicembre 1947 con 458 voti favorevoli, 62 contrari e nessun astenuto, su di un totale di 520 votanti. La maggioranza che elaborò e votò la Costituzione fu il risultato di un ampio compromesso tra la sinistra e i cattolici sui principi fondamentali, anche se i liberali esercitarono un’influenza decisiva sui meccanismi istituzionali e in particolare per quanto concerne la separazione dei poteri. La Costituzione venne promulgata il 27 dicembre 1947 ed entrò in vigore il 1º gennaio 1948.
Come si è articolata la manifestazione a Roma:
Sabato 1° giugno
Piazza del Quirinale, ore 15.00 – Cambio solenne della Guardia d’Onore da parte del Reggimento Corazzieri a cavallo con la Fanfara del IV Reggimento Carabinieri a cavallo.
Palazzo del Quirinale, ore 18.00 – “Concerto per la Repubblica” dell’Orchestra e del Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia diretti dal Maestro Antonio Pappano, in onore del Corpo Diplomatico accreditato presso lo Stato Italiano;
Palazzo del Quirinale, ore 19.00 – Tradizionale incontro nei Giardini del Quirinale.
Domenica 2 giugno
Altare della Patria, ore 9.15 – Deposizione di una corona di alloro sulla Tomba del Milite Ignoto;
Fori Imperiali, ore 10.00 – Rivista Militare;
Giardini del Quirinale, dalle ore 15.00 alle ore 19.00 – In concomitanza con l’apertura al pubblico (senza necessità di prenotazione), i complessi bandistici dell’Aeronautica Militare, dell’Arma dei Carabinieri, della Polizia di Stato, della Guardia di Finanza, della Marina Militare e dell’Esercito Italiano, eseguiranno brani da concerto originale per banda, arrangiamenti di brani dal repertorio classico e colonne sonore.

Sito web: www.difesa.it
Sito web: www.quirinale.it
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Paolo Zerbo
Paolo Zerbohttp://zarbos.altervista.org
Paolo Zerbo Direttore responsabile Laurea in Sociologia Communication skills and process model ICT developer
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