PALERMO – Lo Stato italiano presenta il conto spesa alla famiglia del boss Totò Riina. Ai parenti del padrino corleonese di Cosa nostra, morto il 17 novembre 2017, è stata notificata da Riscossione Sicilia una cartella esattoriale di circa 2 milioni di euro per le spese sostenute per il mantenimento in carcere del capomafia. Riina ha trascorso in cella, al 41 bis, 24 anni. Ad attivare la procedura di recupero del credito sarebbe stato, attraverso il ministero della Giustizia, il carcere di Parma, ultimo istituto penitenziario in cui il capomafia è stato detenuto. L’avvocato Luca Cianferoni, legale della famiglia: “A noi sembra uno scherzo poiché la legge escluderebbe espressamente che il rimborso per le spese di mantenimento in carcere si estenda agli eredi del condannato. Perciò stiamo studiando bene la questione per vedere i termini legali”.
Due milioni di spese per la famiglia del boss
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