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Coronavirus: Conte firma Dpcm, in Gazzetta oggi

Giuseppe Conte
Foto archivio ©SR.it

Roma, 4 nov. – A quanto apprende l’Adnkronos, il premier Giuseppe Conte ha firmato prima della mezzanotte il nuovo Dpcm con le misure anti-Covid, che verrà pubblicato in Gazzetta ufficiale stamattina. “Non si cambia nulla nella sostanza”, spiegano fonti di governo. In serata le Regioni avevano avanzato alcuni rilievi ma, a quanto si riferisce, lo schema del decreto non avrebbe subito variazioni. A quanto si apprende, una delle modifiche apportate è che i parrucchieri e i barbieri resteranno aperti anche nelle aree rosse, ovvero in quelle regioni che andranno in lockdown.

Ieri sera si è svolta la riunione tra il premier Giuseppe Conte e i capi delegazione delle forze di maggioranza sul nuovo Dpcm. Presenti anche il ministro Francesco Boccia e il sottosegretario alla presidenza, Riccardo Fraccaro.

In videoconferenza con il premier Giuseppe Conte e i capi delegazione delle forze di maggioranza, a quanto apprende l’Adnkronos da autorevoli fonti di governo, erano collegati anche i ministri Roberto Gualtieri e Stefano Patuanelli, al lavoro sul dl ristori bis che dovrà accompagnare il varo del nuovo Dpcm con la stretta anti-Covid.

“E’ indispensabile che, contestualmente all’emanazione del Dpcm, vengano definite, attraverso un provvedimento di legge, l’ammontare delle risorse, unitamente a modalità e tempi di erogazione delle stesse, con le quali si procede al ristoro delle attività economiche che hanno subito limitazioni, sospensioni e o chiusure. Con il medesimo provvedimento è necessario introdurre meccanismi di sospensione dei tributi relativi agli anni fiscali 2020 e 2021 per le stesse attività economiche”. E’ quanto si legge nel documento firmato dal presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini e inviato al governo, in cui le Regioni esprimono un parere sulla bozza del nuovo Dpcm per fronteggiare l’emergenza coronavirus. Le Regioni rilevano ”come la seconda ondata della pandemia stia colpendo in maniera generale tutto il territorio nazionale e ribadiscono, pertanto, la richiesta di univoche misure nazionali ed, in via integrativa, provvedimenti più restrittivi di livello regionale e locale”.

“Non appaiono chiare le procedure individuate e le modalità con le quali sono definite le aree e i territori a più alto livello di rischio e le modalità e le tempistiche con le quali viene declassificato il livello di rischio. A questo percorso di analisi dei dati, le singole Regioni e Province autonome devono poter partecipare, anche in considerazione della ricaduta delle misure sul rispettivo territorio”, si legge. “E’ indispensabile che, contestualmente all’emanazione del Dpcm, vengano definite, attraverso un provvedimento di legge, l’ammontare delle risorse, unitamente a modalità e tempi di erogazione delle stesse, con le quali si procede al ristoro delle attività economiche che hanno subito limitazioni, sospensioni e o chiusure. Con il medesimo provvedimento è necessario introdurre meccanismi di sospensione dei tributi relativi agli anni fiscali 2020 e 2021 per le stesse attività economiche”, si legge.

“Si rende necessario aggiungere, tra le attività e le categorie merceologiche da conservare aperte in ogni caso, anche quelle di igiene personale e della casa, di cibi per animali e cartoleria (per le scuole)”, si legge. “Valutare la possibilità di prevedere forme di flessibilità per la didattica in presenza per le scuole primarie e secondarie di primo grado”, chiedono le Regioni. “Chiarire chi può edeve disporre la chiusura al pubblico di strade e piazze nei centri urbani”, chiedono.
(Adnkronos/Labitalia)

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