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Sicilia: Cuffaro, “rifaccio la Dc ma non scendo in politica”

Palermo, 26 nov. – “Rifaccio la Dc ma Lombardo, Miccichè e tutti gli altri stiano sereni: non scendo in politica. Sto interpretando le emozioni che ci sono nel tessuto politico siciliano per troppo tempo latenti e una di queste riguarda la Democrazia Cristiana, che sto provando a fare ricrescere. Sto cercando di fare una Dc nuova che dovrà appartenere a tutti gli elettori che la vorranno votare e che avrà per protagonista una classe dirigenti di giovani”. Così Totò Cuffaro, ex presidente della Regione siciliana, in collegamento con ‘Casa Minutella’, il talk show condotto da Massimo Minutella, andato in onda in diretta su BlogSicilia.it.

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“Sono in quest’esperienza – ha proseguito Cuffaro – perché è utile che, con questi ragazzi, ci sia qualcuno che faccia partire la macchina. Ma tranquillizzo Gianfranco Micciché, Raffaele Lombardo e altri: non scendo in politica da protagonista per ricandidarmi, non ho nessuna intenzione. Inoltre, anche se volessi, non potrei farlo perché sono interdetto. Anche se ho pagato il mio debito con lo Stato, anche se sono a posto con la mia coscienza perché non ho commesso il reato per cui sono stato condannato e ne porto la pesantezza”.

“E’ necessario che qualcuno crei una nuova classe dirigente, formata dal punto di vista culturale e dall’approccio alla sensibilità del rapporto con le persone, con capacità di ascolto e di risposta. Questo manca. Io sto provando a cominciare questo percorso e spero con qualche buon consiglio. Già ci sono oltre 250 iscritti”. A dirlo è stato Totò Cuffaro, ex presidente della Regione siciliana, in collegamento con ‘Casa Minutella’, il talkshow condotto da Massimo Minutella, andato in onda in diretta su BlogSicilia.it, a proposito della sua volontà di creare una nuova Democrazia cristiana.

E dove si collocherà la nuova Dc? “Per scelta ideologica sta al centro- ha spiegato Cuffaro – La Dc è sempre stato un partito di moderati. E la Dc nuova, giovane dal cuore antico, starà al centro. In questo momento nel Paese il centro non c’è. Quello che è centrodestra, è destra, destra con un po’ di centro. Matteo Renzi ha provato a fare il centrosinistra ma è oggi parte di un centro molto minoritario. Con una legge elettorale proporzionale, i partiti di sinistra e di destra presenteranno i propri candidati e programmi e quelli di centro faranno lo stesso, mettendosi insieme se si vuole ritornare in Parlamento. In Sicilia, poi, sto tentando di posizionare al centro una fascia di elettori che non va a votare fa tempo e non si sente rappresentata dai partiti attuali. Voglio dare luogo a una realtà moderata al centro che sia autonoma. Senza alleati, né a destra né a sinistra”.
(Adnkronos)

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