Palermo, 2 mar. – “In Sicilia, nel Mezzogiorno, la criminalità non è più al potere: non c’è più alcun alibi per giustificare le disuguaglianze. L’Italia di oggi è la Germania del 1989, quando cadde il Muro. Il cancelliere Kohl unificò due mondi. La stessa sfida che tocca oggi a Draghi”. Così a Repubblica il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, ”preoccupato anche che in Sicilia non ci sia l’alta velocità né il tempo prolungato a scuola. Considero Draghi il garante del governo: la rappresentanza dei cittadini non può dipendere dalla collocazione politica e territoriale di un ministro. Ma c’è una questione di marginalità delle città e del Meridione. Sento molto parlare del grande Nord e ne sono contento: ma è un Nord che ha i piedi d’argilla se non c’è un Sud che avanza. Se Milano è la città più europea d’Italia, Palermo è la più mediterranea”.
“C’è un divario di cittadinanza – sottolinea Orlando – Chi abita nel Mezzogiorno non ha gli stessi diritti né gli stessi servizi di chi vive al Nord: asili e mense, strade e ferrovie. All’Europa che dice di colmare le distanze verrebbe da rispondere: fate pagare meno tasse al Sud. Ma io credo che un modello da seguire ci sia: quello sanitario. L’Italia ha un livello di assistenza che funziona, anche se poi il centralino dell’ospedale è in tilt e il medico arriva in ritardo. Possiamo pensare di applicare lo stesso modello ad altri settori, fissando uno standard minimo compatibile con il tempo che viviamo e con le risorse che abbiamo? Tutti i bambini hanno diritto al tempo prolungato e alla mensa a scuola: poi la Regione ricca darà per pranzo il salmone e la più povera la sardina”.
“Io sono certo – prosegue Orlando – che le risorse (del Recovery Fund) arriveranno grazie all’autorevolezza di Draghi. Ma mi chiedo: riusciremo a spenderle entro sei anni, che è oggi il tempo medio in Italia per aggiudicare un appalto? L’Europa chiede riforme: ma quali? Sono prioritarie quelle elettorali o quelle per progettare e realizzare le opere? Serve un provvedimento urgente di semplificazione. E un alleggerimento immediato dei vincoli del patto di stabilità per i Comuni, che non possono spendere i soldi che hanno”. C’è la mafia, meglio non dare le risorse? ”Questo è un alibi- commenta – un luogo comune, oggi inaccettabile. La criminalità c’è a Palermo, come a Roma e a Milano, e in nessuna di queste città è al potere. Oggi chi non vuole sostenere il Sud deve avere il coraggio di non usare aggettivi: è contro il Meridione, e non perché il Sud è mafioso. È vero invece il contrario: se non arrivano i soldi si favorisce il malaffare, perché se dal malato non arriva il medico arriverà lo stregone, lo stesso che al Nord rileva con pochi spiccioli le fabbriche in crisi”.
(Adnkronos)