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Migranti: Meloni, “ripristiniamo decreti flussi, criteri e quote su base triennale”

Il governo ripristina “i decreti flussi, che consentono l’ingresso per lavorare di immigrati regolari” e “che sono stati azzerati perché tutte le quote erano coperte da chi entrava illegalmente”. Lo ha detto a Cutro, in conferenza stampa, ieri sera, la premier Giorgia Meloni, illustrando le norme contenute nel nuovo decreto immigrazione varato dall’esecutivo. “Criteri” di ingresso e “quote saranno su base triennale”, ha spiegato la presidente del Consiglio. Sono previste “corsie preferenziali per gli stranieri che in patria hanno fatto corsi di formazione riconosciuti dal governo italiano”, ha proseguito Meloni.

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“Diverse proposte che erano nella norma presentata dalla Lega sono comprese nel provvedimento” approvato oggi in Cdm, ha detto, a chi le chiede un parere sulla proposta di legge della Lega, incardinata in Commissione affari costituzionali alla Camera, che punta a reintrodurre alcune norme dei decreti Salvini.

 

“Il tentativo di uniformare le altre nazioni alla fattispecie del nuovo reato sarà oggetto di tutti i nostri bilaterali con i paesi in cui questa tratta viene organizzata”, dice la premier Giorgia Meloni, ieri sera illustrando a Cutro i contenuti del nuovo decreto immigrazione. “Più tu mi aiuti a combattere la tratta e uniformi la tua giurisdizione alla mia, più io ricambio lo sforzo con i flussi legali”, ha spiegato la presidente del Consiglio.

“Un altro modo per combattere i trafficanti è dare il messaggio che in Italia non conviene entrare illegalmente, non conviene pagare gli scafisti, non conviene rischiare di morire”, afferma la premier Giorgia Meloni, ieri sera al termine del Consiglio dei ministri a Cutro. “Solidarietà non è far entrare chiunque arrivi e poi tenerlo ai semafori per pulire i vetri. Per me solidarietà è dare le stesse possibilità dei cittadini italiani”, dice. A livello europeo “in passato è mancata la volontà politica di fermare il traffico” di esseri umani “e me ne sono resa conto anche in Consiglio europeo: il tema del traffico come lo conosciamo noi non era mai stato posto”, dice.

“Il risultato di non affrontare il problema” della tratta di esseri umani “è che abbiamo consentito a criminali, a gente che fa cose inenarrabili, di continuare a fare i soldi sulla pelle della disperazione delle persone. Non è quella la strada”, dice. “Ci sono 72 morti, ovvio che bisogna porsi domande, ma poiché le risposte sono state chiare…”, dice.

Di fronte ai cronisti che la incalzano su possibile mancanze, “voi dunque state dicendo che c’è stata una volontà? – chiede incassando il no dei giornalisti presenti in conferenza stampa – non c’è stata volontà, perfetto. In che cosa allora si ritiene che ci sia stata una manchevolezza oggettiva? io non ho avuto segnalazioni di nave in difficoltà di navigazione, questo sto dicendo”. Quanto alle risposte dare dal governo, “io ho fatto ben 5 ricostruzioni in Parlamento su quanto avvenuto”, rimarca il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, inviterà nelle prossime ore i familiari delle vittime della tragedia di Cutro a Palazzo Chigi.

 

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