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Leoluca Orlando contro il “Decreto sicurezza”

Nelle more dello svolgimento di tale analisi, Orlando ha disposto “di sospendere, per gli stranieri eventualmente coinvolti dalla controversa applicazione della legge, qualunque procedura che possa intaccare i diritti fondamentali della persona con particolare, ma non esclusivo, riferimento alle procedure di iscrizione della residenza anagrafica”.
Nella nota, il sindaco di Palermo fa propri alcuni dei dubbi espressi nelle ultime settimane circa la costituzionalità del provvedimento, in particolare lì dove la mancata iscrizione anagrafica dei cittadini con permesso di soggiorno determinerebbe l’impossibilità di accesso a servizi fondamentali e garantiti quali ad esempio “la libertà di movimento, il diritto alla salute e alle cure tramite il Servizio sanitario e l’inviolabilità del domicilio”.
“Il nostro – afferma Orlando – non è un atto di disobbedienza civile né di obiezione di coscienza, ma la semplice applicazione dei diritti costituzionali che sono garantiti a tutti coloro che vivono nel nostro paese. Siamo davanti ad un provvedimento criminogeno: ci sono migliaia, decine di migliaia di persone che oggi risiedono legalmente in Italia, pagano le tasse, versano contributi all’INPS e fra qualche settimana o mese saranno “senza documenti” e quindi illegali. Questo significa incentivare la criminalità, non combatterla o prevenirla! E’ certo, l’ho già detto più volte, che su alcuni temi, il rispetto dei diritti umani fra questi, il Sindaco di Palermo ha una visione ed una cultura diversa da quella del Ministro dell’Interno, ma qui siamo di fronte ad un problema non solo ideologico ma giuridico, non si possono togliere diritti a cittadini che sono in regola con la legge, solo per spacciare per “sicurezza” un intervento che puzza molto di “razziale”.
Rispondendo al ministro dell’Interno Salvini, Leoluca Orlando sottolinea: “Il decreto sicurezza è un provvedimento disumano perché, eliminando la protezione umanitaria, toglie ogni residuo di comprensione nei confronti del dramma dei migranti. Ma è anche criminogeno perché trasforma in ‘illegale’ la posizione ‘legale’ di chi ha regolarmente un permesso di soggiorno. Un permesso che viene ottenuto per ragioni umanitarie e che alla scadenza non può essere riconfermato perché non c’è più la protezione umanitaria. Un permesso che viene dato per effetto di un contratto di lavoro e che viene meno appena scade, senza i sei mesi necessari per potere trovare nuovo lavoro”.

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