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Catania: elezioni, FdI “dopo nomina nessun passo indietro su candidato sindaco”

"anche a costo- si lascia intendere da più ambienti di Fratelli d’Italia- di mettere in crisi il governo regionale Schifani"

CATANIA – Ancora poco più di due mesi. Una settantina di giorni dividono il capoluogo etneo dall’avere nuovamente un sindaco ed un consiglio comunale. Quella entrante, nonostante i tanti candidati più o meno presumibilmente già in campo, tra attendismi, strategie e ben poco digerire ‘fughe in avanti’, potrebbe essere la settimana cruciale per il centrodestra etneo. All’indomani della manifestazione del Mpa, con il ritorno del leader Raffaele Lombardo, acclamato dall’affollata kermesse in un noto albergo del litorale della Plaia, durante la quale l’ex Governatore non ha lesinato frecciate alla candidata leghista Valeria Sudano, già ‘uscita’ con tanto di cartelloni in giro per la città, seppur senza il logo del partito ma altresì ‘benedetta’ da Matteo Salvini, il quadro della coalizione sembrerebbe potersi delineare.

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A sentire infatti diversi ‘ben informati’ in ambienti di Fratelli d’Italia, proprio la prossima settimana i vertici del primo partito italiano, dovrebbero decidere il nome da proporre alla coalizione tra il ventaglio di ‘pretendenti’. Questi ultimi, tutti con storie e ‘caratteristiche politiche’ ben diverse, sarebbero in particolare l’ex assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, pare molto ‘gradito’ proprio all’autonomista Lombardo, l’eurodeputato ed ex sindaco di Catania Raffaele Stancanelli, assai stimato fra gli altri anche dal parlamentare Manlio Messina, l’ex assessore comunale allo sport Sergio Parisi, vicinissimo all’ex sindaco e attuale senatore Salvo Pogliese.

 

 

 

Dopodiché, come apprende l’Adnkronos da più fonti qualificate interne al partito di Giorgia Meloni, una volta indicato il nome prescelto, FdI non avrebbe poi affatto “l’intenzione, questa volta, di rinunciare ad un proprio uomo” come potenziale inquilino della poltrona più ambita di Palazzo degli Elefanti, “anche a costo- si lascia intendere da più ambienti di Fratelli d’Italia- di mettere in crisi il governo regionale Schifani”.

Tutto questo si spiegherebbe in particolare dopo le recenti “gravose rinunce” e conseguenti passi indietro di FdI tanto a Palermo per le comunali quanto e soprattutto in Regione con il mancato ‘Musumeci bis’ con le consequenziali mancate ‘positive’ ricadute in termini di ulteriori eletti e consensi “per puro spirito di servizio, lealtà e tenuta della coalizione pur essendo il primo partito e per di più con il vento in poppa grazie alla carismatica leadership di Giorgia Meloni”.

Non resta dunque che attendere l’indicazione e l’ufficializzazione del candidato sindaco da parte di Fdi da sottoporre ad una coalizione che, gioco-forza, non potrà sottovalutare le ragioni del primo partito italiano anche alle pendici dell’Etna. Se ipoteticamente, infine, il nome prescelto dovesse essere quello di Ruggero Razza, non sarà ulteriormente ‘molto semplice’ per gli altri partiti di coalizione mettersi eventualmente di traverso. Certo è, infatti, che un centrodestra diviso su Catania, la più grande città chiamata al voto amministrativo il 28 e 29 maggio prossimi, non sarebbe affatto un toccasana per la coalizione.
(Francesco Bianco/Adnkronos)

 

 

 

 

 

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