Home Natura Animali WWF, solo un nido di tartaruga Caretta caretta lungo il litorale catanese

WWF, solo un nido di tartaruga Caretta caretta lungo il litorale catanese

Mancanza di nidi dovuto anche alla pesca illegale sottocosta

Foto archivio

Siamo giunti ad agosto e la stagione delle deposizioni della tartaruga marina Caretta caretta si è ormai conclusa. Ormai si aspettano le ultime schiuse. A consuntivo delle attività svolte quest’anno lungo il litorale catanese, a differenza degli anni passati è stato censito solo un nido. Se, nonostante i numerosi monitoraggi mattutini dei nostri volontari il loro numero è drasticamente crollato purtroppo sono notevolmente aumentati gli spiaggiamenti di esemplari morti o agonizzanti. Nella settimana fra fine maggio e inizio giugno sono state trovate oltre una decina di esemplari in età riproduttiva morti e in avanzato stato di decomposizione. Altre vive ma in pessimo stato altre ancora, meno gravi, siamo riuscite a salvarle trasferendole nel più vicino centro di recupero. Da un primo esame delle carcasse si è evidenziato che nessun esemplare era morto per aver ingerito ami o lenze ma per annegamento.

 

Negli incontri richiesti e ottenuti con le Capitanerie competenti per territorio (Catania e Augusta) abbiamo denunziato la presenza costante di imbarcazioni che ogni giorno sotto costa praticano la pesca illegale. Le reti provocano una barriera insormontabile per le tartarughe che si avvicinandosi alla costa per deporre vi rimangono incastrate; la conseguenza è la morte per annegamento. Entrambe le Capitanerie hanno dichiarato che il fenomeno della pesca di frodo nella zona della foce del Simeto e in tutto il litorale catanese che arriva ad Agnone, non è facilmente controllabile. La cronica carenza di mezzi e uomini, sommata a una rete di collegamenti radio con cui vengono immediatamente avvisati i pescatori, rendono vani i controlli delle motovedette.

Nota positiva la disponibilità di entrambi i Comandanti delle Capitanerie a intensificare i controlli soprattutto durante il periodo primaverile e inizio estate, quando le tartarughe si avvicinano alla costa. Fermo restando che la pesca sotto costa con qualunque tipo di rete è vietata per legge, auspichiamo che le Capitanerie e tutti gli Enti, istituzionalmente preposti alla tutela delle coste e del mare, intensifichino i controlli per salvaguardare il nostro litorale e consentire a questi splendidi esemplari di depositare il loro carico di vita sulle nostre spiagge.

 

 

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