Totalmente ispirato alla natura, alla montagna, all’aria aperta, il programma originalissimo proposto dalla Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana in chiusura di stagione con le sinfonie di Zimmermann e del siciliano Giovanni D’Aquila per corno delle Alpi. L’insolito strumento, è suonato per l’occasione da Carlo Torlontano, per la prima volta sul palco del Politeama. Sul podio a guidare l’Orchestra Sinfonica Siciliana, il bulgaro Nayden Todorov, che si misurerà anche con un caposaldo della letteratura sinfonica la “Pastorale” di Beethoven.
Programma alpino, dunque, con sonorità nuove, strumento insolito e sinfonie di rara esecuzione, quello ideato dalla direttrice artistica Gianna Fratta, che sembra voler invitare il pubblico a uscire di casa, abbracciare la natura, dopo le ristrettezze pandemiche. Il programma si apre con Sinfonia Pastoritia per corno delle Alpi e orchestra d’archi di Anton Zimmermann, per poi proseguire con The great Horn of Helm per corno delle Alpi e orchestra di Giovanni D’Aquila e concludersi con la Sinfonia n.6 in fa maggiore op. 68 “Pastorale” di Ludwig van Beethoven.
Anton Zimmermann fu violinista, compositore e direttore d’orchestra e ottenne nel 1776 l’importante posto di maestro di cappella e di compositore di corte presso il conte József Batthyány, arcivescovo, poi cardinale e primate d’Ungheria. Alla sua corte Zimmermann poté così disporre di un’orchestra di 24 musicisti eccezionali della quale fecero parte il contrabbassista Johannes Matthias Sperger e Albrecht Schaudig il quale fu oboista presso la cappella dei conti Esterházy. Non si ha notizia della data della composizione della Sinfonia Pastoritia per corno delle Alpi e orchestra d’archi in cui il corno ha una sua funzione predominante sull’orchestra d’archi. Seguirà The great Horn of Helm per corno delle Alpi e orchestra del siciliano Giovanni D’Aquila, eseguita già nel 2003 nella splendida cornice della Valle dei Templi di Agrigento. Un’opera che ha incontrato curiosità di pubblico e critica avendo poi superato le 100 esecuzioni in giro per il mondo. Il concerto, in unico movimento, si ispira ad un episodio del secondo volume della saga del Signore degli anelli di J.R.R. Tolkien e in particolar modo all’assedio della fortezza di Helm in cui a fronteggiarsi sono le forze del bene e del male per affermare il carattere deleterio della guerra che corrompe e distrugge tutto senza alcuna motivazione razionale. “La fascinazione per questo strumento – spiega il compositore Giovanni D’Aquila – è nata per caso, quando il maestro Torlontano, in occasione di un concerto tenutosi in Sicilia, mi chiese di scrivere un brano per questo strumento che ha un repertorio limitato. È uno strumento affascinante e inconsueto. Unisce la potenza del corno alla duttilità e al suono dei legni, perché è un grande corno scavato negli abeti che crescono nelle Alpi”.
I concerti con il corno saranno eseguiti da Carlo Torlontano, per la prima volta a Palermo. Affascinato dal primo contatto che ha avuto con questo strumento, Torlontano è impegnato attivamente nella diffusione e promozione nelle sale da concerto. Ha suonato nei principali teatri europei e nel concerto del 2006 al Mozarteum Salisburgo per celebrare il 250mo anniversario della nascita di Mozart. È stato al G7 del ‘94 e al Martha Argerich & Friends. Svolge l’attività di docente di corno al Conservatorio “L. D’Annunzio” di Pescara. “Il corno alpino – spiega il maestro Torlontano – è ricavato dall’abete rosso, il classico albero di Natale. Viene scelto un tronco dalla particolare curvatura e dalla lunghezza di più di tre metri. La prima opera con questo strumento è stata di Leopold Mozart, nel 1755, a seguire quella di Zimmermann che sarà proposta in questo concerto. L’opera di D’Aquila invece è al ventesimo anno della sua esecuzione proprio in questi giorni. È un brano a cui sono particolarmente affezionato”.
In conclusione, per rimanere in tema con il clima alpestre, la celebre Sinfonia n.6 in fa maggiore op. 68 “Pastorale” di Ludwig van Beethoven, ideata nel 1802. La sinfonia, dedicata al principe Lobkowitz e al conte Rasumovsky, fu completata nel 1808 ed eseguita per la prima volta, sotto la direzione dello stesso compositore, insieme alla Quinta e ad altri lavori in un lunghissimo concerto tenuto a Vienna, al Theater an der Wien, il 22 dicembre 1808. L’opera ebbe un’accoglienza fredda da parte del pubblico. Di diverso avviso fu il compositore che annotò un clima ostile nei suoi confronti. E’divisa in cinque movimenti. Sul podio dell’Orchestra Sinfonica Siciliana il bulgaro Nayden Todorov, poliedrico direttore d’orchestra affermatosi a Vienna, in Israele e Bulgaria, dove attualmente è direttore generale e direttore musicale della Rousse State Opera & Philharmonic. Ha studiato con Karl Osterreicher e Uros Lajovic a Vienna e ha continuato a dirigere importanti orchestre in tutto il continente europeo e americano e in Israele, dove è stato anche direttore residente della Israel Northern Symphony ad Haifa. Todorov è stato direttore ospite principale della Filarmonica di Sofia e nel 2012 è stato nominato musicista bulgaro dell’anno.
Biglietti in vendita al botteghino del Politeama Garibaldi (tel. 091 6072532/533-biglietteria@orchestrasinfonicasiciliana.it) da lunedì a sabato, nonché nelle domeniche di concerto, dalle ore 9 alle 13 e un’ora e mezza prima dello spettacolo, oppure online su Vivaticket: https://orchestrasinfonicasiciliana.it/it/attivita/stagione/zimmermann-daquila-beethoven Prezzo biglietti: platea € 20, palco – € 15, anfiteatro – € 10 con riduzioni per under 30, abbonati stagione 2021/2022, convenzioni e parzialmente abili con necessità di accompagnatore. Ingresso con mascherina FFP2.