“Naturalmente vocata al turismo e alla cultura per la sua storia, i suoi itinerari naturalistici e per il ricco patrimonio culturale, archeologico, etnoantropologico, paesaggistico e ambientale, l’Isola di Pantelleria è un unicum a livello mondiale da preservare e custodire. E per sottolineare questa sua vocazione che questa mattina abbiamo voluto inaugurare due esposizioni temporanee che mettono in luce, per chi arriva nell’Isola, il potenziale che Pantelleria offre. Reperti straordinari, che provengono dai siti archeologici, a terra e in mare, che raccontano una storia antica e affascinante”. Così l’assessore regionale ai Beni culturali Alberto Samonà inaugurando a Pantelleria due esposizioni di beni archeologici allestite all’aeroporto e al Museo vulcanologico di Punta Spadillo.
“Pantelleria è un’isola meravigliosa – ha aggiunto – e vogliamo puntare sempre di più su cultura e turismo, nonostante gli sbarchi di migranti che negli ultimi tempi si sono moltiplicati destino non poca preoccupazione”. L’iniziativa è stata possibile grazie alla preziosa collaborazione dei responsabili delle missioni archeologiche presenti sull’isola, Maurizio Cattani e Thomas Schaeffer che, con la loro attività di ricerca, hanno offerto e continuano a offrire preziose testimonianze della storia di Pantelleria. Va segnalata la preziosa partecipazione dell’Enac che ha offerto i locali dell’aeroporto, ma anche la collaborazione dell’Aeronautica Militare, dalla Marina Militare, della Soprintendenza del Mare per i beni di provenienza subacquea e del Parco archeologico di Selinunte, Cave di Cusa e Pantelleria provenienti dall’Acropoli di San Marco, nonché del Parco Nazionale con il quale è operativo già dallo scorso anno un protocollo di collaborazione. Tra i reperti di maggiore interesse, nella sala dell’aeroporto spiccano le “Teste di Pantelleria”, tre teste in marmo del I secolo d.C. rinvenute durante gli scavi nel sito di San Marco, i “ritratti imperiali” che raffigurano Giulio Cesare, l’imperatore Tito e Antonia Minore.
Per quanto riguarda la musealizzazione al Museo Vulcanologico di Punta Spadillo, che appartiene al Parco Nazionale, importante la collaborazione dell’archeologa Valeria Silvia che ha allestito uno spazio interamente dedicato al villaggio dell’Età del Bronzo di Mursia dove le tre vetrine presenti costituiscono una prosecuzione concettuale con le sale dedicate alla geologia.