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 “MòRFOSI”mostra personale di Salvatore Provino

Marina di Ragusa – In occasione di “MòRFOSI”, questo il titolo della personale, le sale dell’antica dimora del Silva Suri Resort, oggetto di un’importante operazione di restauro e contestualizzazione dell’intero complesso rurale nella suggestiva campagna ragusana che lentamente degrada verso la sua “Marina”, accoglieranno circa ottanta opere realizzate tra il 1962 ed il 2018 dall’artista siciliano di nascita (Bagheria, classe 1943), e romano d’adozione (dal 1960).

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Un itinerario pittorico che abbraccia in oltre 50 anni di mestiere, arte, curiosità e sperimentazione, quattro tra i più importanti momenti artistici in cui poter riassumere l’espressione artistica del maestro Provino. Un viaggio singolare nella materia e nel segno che, attraverso il lavoro incessante del pittore, ci svela la profondità sensibile dell’uomo; di un Provino che, idealmente sulle orme di Ulisse, ha affrontato ed affronta la “navigazione”, senza misura e senza filtri, nel suo coetaneo e mutevole tempo di ogni giorno, facendoci approdare su territori familiari ed intimi che ci parlano della sua personale idea di contemporaneità: di un’arte alla ricerca dell’uomo, che guarda la bellezza della Natura e che tende a restituirci, tra tele e colori ad olio, il corpo mutevole della Vita.

Ecco dunque come, dapprima, la mostra saprà parlare al fruitore, tra accenti ed approfondimenti, dell’amore viscerale di Provino per i luoghi della sua amata terra di Sicilia con le sue assurde contraddizioni che la rendono un luogo unico, seducente e maledetto al contempo. Risalenti ad un periodo che va dalla fine degli anni ’50 ai primissimi anni ’60 sono le opere che attraverso un registro pittorico “Figurativo” raccontano, come per istantanee successive che corrono sul sottile filo della vita e della memoria, paesaggi e volti intrisi dai colori agrumati e dalla luce accecante della sua amata Isola, che a volte però conosce le ombre di una “Sicilitudine” che rende l’isolamento fisico dell’uomo-isolano una difficoltà ulteriore, e non un’opportunità, per affrontare le prove e le durezze della vita.

Dal ’65 al ’73 nascono numerose opere brumose dalle pennellate formalmente “Espressioniste” per raccontarci, sulla pagina della superficie di una tela, l’osservazione amara e dura delle cose del mondo affrontate però con un procedere ideativo che partendo dalla narrazione pittorica della lacerazione insegue e trova la riparazione. Un perenne caos alla ricerca della propria armonia: di un equilibrio.

Dal ’74 al ’78 l’incontro con la teoria delle “Geometrie non Euclidee” di Nicolaj Ivanovic Lobacevskij delle quali, grazie all’intervento dell’amico bagherese Renato Guttuso, avrà modo di approfondirne i contenuti, e da questi trovare gli spunti pittorici, durante i numerosi incontri con il matematico e filosofo Lucio Lombardo Radice. Nasceranno opere nelle quali  “Il segno – curvo – si tramuta in labirinto di superficie dipinta”.

Dal 1978 il viaggio di Provino alla ricerca della pittura di uno Spazio possibile e credibile trova il suo orizzonte espressivo, talora anche informale, in opere di “Astrattismo plastico” come ebbe a chiamarle il critico e storico dell’arte Giorgio Di Genova o anche, come ne parla il curatore della mostra, “Opere dai segni lenti e materia concreta in un continuo mutante stato verso transitori spazi illusori” nelle quali non esiste un confine ragionevole o prevedibile tra segno e materia, in un totale armonico e personalissimo confondimento tra testo e contesto.

Come scrive, ancora, Antonio Vitale nel catalogo che racconta Mòrfosi: “Egli con la sua lunga opera si è reso ladro di nuovi inesplorati spazi, d’indicibili taciuti misteri che, quadro dopo quadro, cercano una soluzione ai continui interrogativi che da sempre folgorano la sua vita e la rendono stretta nella sua pelle, di un animale bambino rimasto perduto nello stupore che nasce dalla bellezza che attorno a noi fluisce e sa regalare sempre nuovi scenari ed ipotesi, di natura e d’umanità, che trovano la sintesi nella natura-umana di cui Provino ostinatamente, e velatamente, sa scrivere attingendo dalla materia della pittura, ricercando tra le miserie di singolari personaggi incontrati ed i bagliori di illuminate persone conosciute, tra i pugni che il mondo sa sferrare e le dolci carezze che una madre sa regalare. La sua vita è stigma di un’anima inquieta di chi vorrebbe, mai stanco, sempre correre come – puledro nella brughiera – spezzato dal ferro delle catene di regole ed orientamenti, di stili o stilemi artistici precedenti o precostituiti.

Le opere di Provino nascono per essere singolari, immerse nella pluralità discontinua di un’umanità diffusa in cerca della propria voce, del proprio canto, della propria pelle, del proprio nome.”

MòRFOSI vuole essere un racconto in pittura che comunica un respiro o una trasformazione in atto che, quadro su quadro, afferma sempre qualcosa di forte ed intenso, ma che nel farlo si apre a successive ipotesi.

Ogni opera è al di là di sé, altro altrove.

 

S A L V A T O R E   P R O V I N O

MòRFOSI

a cura di Antonio Vitale

opere 1962–2018

mostra promossa da SIVASURIMUSEUM

organizzazione di Salvatore Tumino

coordinamento di Giuseppe Vitale

con il patrocinio di

Regione Siciliana

Assessorato dei Beni culturali e dell’Identità siciliana

Dipartimento dei Beni culturali e dell’Identità siciliana

Comune di Ragusa

inaugurazione sabato 19 gennaio, ore 17.30

Silva Suri Country Hotel

Contrada Pulce Carrera s.n., Marina di Ragusa (RG)

ufficio stampa e comunicazione di MediaLive

progetto grafico di Attilio Scimone

allestimento di Giuseppe Corradino e Carmelo Bongiovanni

traduzioni di Denis Gailor

mostra visitabile fino a domenica 3 febbraio 2019

tutti i giorni 10.00>>13.00 / 17.00>>20.00

ingresso gratuito

(t) +39 0932 61 96 03 / +39 338 10 97 177

[email protected] / [email protected]

 

CENNI BIOGRAFICI

Salvatore Provino è nato a Bagheria nel 1943. Nei primi anni ‘60 si trasferisce a Roma seguendo le orme del suo concittadino Renato Guttuso.

Agli inizi, il suo “lavoro” è la rappresentazione del ricordo dei volti, dei paesaggi e della tragedia della sua terra d’origine, successivamente, l’impatto con la nuova realtà romana porta la pittura materica di Provino verso un modello più espressionista che neorealista per il quale sceglie di comunicare la propria angoscia latente attraverso la rappresentazione della forma umana, scrupolosamente studiata nel movimento come nell’immobilità muscolare, per trovare infine, nella drammaticità e nelle tensioni delle anatomie rappresentate, la metafora della condizione esistenziale dell’Uomo contemporaneo.

Partecipa nel 1965 alla fondazione del gruppo “Il Girasole” e porta avanti insieme ad esso le battaglie culturali di quegli anni. Il suo lavoro pittorico attraversa varie fasi finché non trova le soluzioni nelle “Geometrie non euclidee”, attingendo alle teorie del matematico russo Nikolaj Ivanovič Lobačevskij, riguardanti la sfericità del corpo e la geometria intesa come struttura dello spazio fisico. Fondamentale, in questo periodo per la sua crescita culturale ed artistica, l’incontro con il matematico e filosofo Lucio Lombardo Radice. Da quel momento la sua pittura non sarà più la rappresentazione, ma il bisogno di entrare nel nucleo interno delle forme della vita.

Nel 1979 un viaggio in Perù porta Provino ad instaurare nella sua pittura una singolare dialettica tra le geometrie e la filosofia, tra il visibile e l’invisibile. La sua sfida è quella di raccontare, utilizzando gli specifici ed antichi strumenti della pittura, il colore, la tela e le sue dimensioni. La luce percorre la superficie del quadro, ed è generatrice di forme solide e piene di candore. Sopra la materia frantumata dalla luce, quasi fosse un antico intonaco assalito dalle muffe e dagli ossidi, il segno si muove e si agita inquieto. Questo nuovo indirizzo verso un originale e personale “Astrattismo plastico” lo vede impegnato ancora adesso. La sua vita è vissuta da pittore nella ferma e determinata convinzione che ‘’La pittura non è morta’’, come qualcuno sentenzia.

Nel 1986 è chiamato per “chiara fama” a ricoprire la cattedra di Pittura dell’Accademia di Belle Arti di Palermo, per poi trasferirsi all’Università di Napoli.

Il suo percorso espositivo inizia nei primi anni ’60 con prestigiose mostre personali ed importanti partecipazioni a mostre collettive e rassegne d’arte organizzate in Argentina, Belgio, Bulgaria, Cina, Corea del Sud, Francia, Grecia, Indonesia, Italia, Russia, Slovenia, Spagna, Stati Uniti, Svezia. Dal punto di vista simbolico vogliamo ricordare la sua importante mostra personale organizzata a Pechino nel 2002 al Museo Nazionale della Storia Cinese, poiché con essa, Salvatore Provino, è stato il primo artista occidentale ad esporre nel più prestigioso museo cinese.

 

SI SONO OCCUPATI DELLA SUA OPERA

Claudio Alessandri, Ferdinando Anselmetti, Mariano Apa, Vito Apuleio, Giulio Carlo Argan, Maurizio Aschelter, Alberto Asor Rosa, Agostino Bagnato, Orazio Barrese, Carmine Benincasa, Renzo Bertoni, Gianni Bilardello, Ennio Bispuri, Giulio Bolaffi, Giovanni Bonanno, Tony Bonavita, Arturo Bovi, Franca Calzavacca, Renato Capitani, Luciano Caramel, Toti Carraffa, Carlo Chenis, Laura Cherubini, Felice Chilanti, Laura Chinigioli, Renato Civello, Enrico Contardi, Laura Coppa, Enrico Crispolti, Fabrizio D’Amico, Giulio D’Anna, Mario De Candia, Giorgio Di Genova, Antonio Donat Cattin, Vittoria Esposito, Maurizio Fagiolo Dell’Arco, Vittorio Fagone, Roberto Fantechi, Franco Farina, Daniela Fileccia, Gianni Franceschetti, Giorgio Frasca Polora, Giuseppe Frazzetto, Gian Carlo Fusco, Francesco Gallo Mazzeo, Toty Garraffa, Gaspari, Aldo Gerbino, Giacomo Giardina, Gloria Ghiberti, Carlo Giocomozzi, Guglielmo Gigliotti, Rocco Giudice, Gino Grassi, Franco Grasso, Michele Greco, Daniela Grosso, Flaminio Gualdoni, Renato Guttuso, Virgilio Guzzi, Hart, Wang Huang Sheng, Salvatore Italia, Luigi Lambertini, Giuseppe La Monica, Carlo Lizzani, Lucio Lombardo Radice, Giulia Lopalco, Romeo Lucchese, Mario Lunetta, Janus, Mario Maiorino, Dante Maffia, Francesco Martani, Italo Maruccì, Corrado Marsan, Elio Mercuri, Isabella Mezza, Dario Micacchi, Gianmaria Nerli, Lorella Pagnucco Salvemini, Ivan Palermo, Sergio Pallanti, Dino Pasquali, Elio Pecora, Domenico Petrocelli, Cleto Polcina, Antonio Porcella, Paolo Portoghesi, Franco Portone, Antonio Querel, Mario Queseda, Ermanno Rea, Franco Ricci, Vito Riviello, Paolo Rizzi, Wanny Ronsisvalle, Alberico Sala, Giorgio Seveso, Vinicio Saviantoni, Paolo Scarpitti, Jean Marc Schivo, Fernando Scianna, Vittorio Scorza, Francesco Marcello Scorsone, Vinny Scorsone, Giuseppe Selvaggi, Yari Selvetella, Giuseppe Servello, Alida Maria Sessa, Stefania Severi, Gabriele Simongini, Leonardo Sinisgalli, Franco Solmi, Aldo Spinardi, Claudio Strinati, Nando Taccone, Claudia Tansini, Nerio Tebano, Claudia Terenzi, Tommaso Trini, Sergio Troisi, Antonello Trombadori, Emilia Valenza, Marcello Venturoli, André Verdet, Francesco Vincitorio, Piero Violante, Acruto Vitali, Antonio Vitale.

 

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