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“Melady: in ogni donna vedo un mio alter ego”, la mostra di Valentina Sorrentino

 

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Milady è un brano di Vecchioni, nome di una donna in cui lui si è immaginato. Nella mia versione il Mi diventa il “me” inglese per avere la stessa pronuncia ed è in corsivo per dare origine a due parole: meLady (ioDonna), in quanto in ogni donna vedo un mio alter ego.

il grande sogno

L’idea di dipingere questa serie è nata dalla curiosità e dalla bellezza che molte delle canzoni di Vecchioni hanno sempre suscitato in me, molti dei suoi testi sono come dei rebus e andando a scavare si ha la possibilità di incontrare mille personaggi storico-letterari o mitologici; da questo è nata la fusione di suono e colore raccontata nella la serie “meLady”, liberamente ispirata alla sua discografia. Quello che ho amato immaginare è che tra suono e colore sia possibile viaggiare nel tempo ed aprirne le porte, mischiare le carte dei giorni, rivivere le ore che hanno generato il mito, la storia, la letteratura. Il tempo non s’innamora due volte di uno stesso uomo (citazione tratta da “La stazione di Zima”) è uno dei suoi modi per dire che siamo esseri finiti e limitati ma nonostante la nostra caducità possiamo tendere a quello che c’è oltre, l’uomo può trovare un’alternativa per dilatare la dimensione che gli è stata concessa, che è poi un messaggio universale nell’arte. In questo modo tra canzoni e tele, il linguaggio pittorico attraversa le vite del mondo e, come un alfiere invisibile, si intromette nelle partite già giocate sulla scacchiera del tempo, reinventandole. Canzoni e dipinti per raccontare la forza del sogno e della donna, perché in Vecchioni troviamo anche il saper cantare la donna con la sua bellezza (in senso lato e non), fino ad immedesimarsi in lei, creandone, a tratti, un autentico alter ego (come ad esempio in milady) che, comunque vada, non rinuncia mai alla gioia del suo culo e del suo cuore (riprendendo in quest’ottica una sua canzone “Il tuo culo e il tuo cuore”, che mantiene in equilibrio il lato tragico-sentimentale e quello più goliardico o irriverente di ognuno). Valentina Sorrentino

Euridice

Radici ciociare, calabresi, napoletane, impregnate di Sicilia. Si laurea in medicina e chirurgia a Roma e prosegue gli studi in neuropsichiatria infantile a Catania. Si avvicina all’arte lavorando sul metodo teatrale delle azioni fisiche di E. Barba e J. Grotowski. Studia tecniche di pittura ad olio con l’artista romana Giorgia Marzi. Oggi vive e lavora a Roma nel suo studio d’arte. Nel 2019 la direzione artistica del Festival Internazionale Severino Gazzelloni la invita ad esporre le proprie opere in occasione della XXV rassegna musicale.

La risacca del tempo

Il suo percorso artistico nasce dalla necessità di immortalare e fondere le personalità multiple della bellezza, che da sempre ama e apprezza nelle sue sembianze figurative, musicali e letterarie. Intinge i pentagrammi nell’olio creando visioni che viaggiano sul filo del tempo e ne aprono le porte per scrutare l’attimo che è stato, mischiare le carte dei giorni, rivivere le ore che hanno generato storia, mito, letteratura, melodramma. Miraggi sensoriali che attraversano il tempo, il sogno, il Mediterraneo. Aurelia Nicolosi

orari: lunedì-sabato 16,30-20,30

in altri orari su prenotazione telefonando al numero 3397179005

 

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