Una “situazione drammatica”. E’ così che i sindacati descrivono la situazione dell’Amap, azienda che gestisce il servizio idrico a Palermo, dopo il sequestro dei conti correnti dell’azienda da parte della magistratura e chiedono un intervento della politica “a tutti i livelli”. Intanto domani, un nuovo sit in si terrà alle 12 davanti Palazzo delle Aquile.
Oggi, Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil e Federenergia Cisal, hanno incontrato il prefetto di Palermo Maria Teresa Cucinotta, l’avvocato di Amap Giovanni Di Benedetto e il vice ragioniere generale del Comune di Palermo Roberto Pulizzi e sono stati informati del deposito dell’istanza alla Procura finalizzata allo sblocco dei conti correnti dell’azienda. Domani dovrebbe essere comunicato l’esito del pronunciamento da parte della magistratura, in merito all’istanza di conversione del debito, ma i sindacati esprimono “grande preoccupazione per il protrarsi dei tempi che mette a serio rischio l’operatività dell’azienda e che non risolve ancora il tema del pagamento degli stipendi”.
“In attesa del pronunciamento della magistratura – dichiarano i segretari di Filctem Cgil Palermo Calogero Guzzetta, Femca Cisl Palermo Trapani Andrea Perrone, Uiltec Uil Sicilia Palermo Maurizio Terrani e il coordinatore provinciale di Federenergia Cisal Daniele Ciulla – stiamo valutando un pacchetto di iniziative da mettere in campo a tutela dei lavoratori e anche della cittadinanza dei 47 comuni interessati, a partire da domani, con un sit-in sotto Palazzo delle Aquile alle ore 12. Considerata la gravità della situazione, ci aspettiamo di essere ricevuti dal sindaco Lagalla in persona”.
“Riteniamo – continuano – che la magistratura debba fare il suo corso ma anche che la politica tutta, a partire dal Comune di Palermo e dall’Ati, per arrivare ai governi regionale e nazionale, debba farsi carico di questa situazione drammatica, anche trovando risorse aggiuntive da mettere a disposizione della magistratura, per superare quella che a breve potrebbe diventare una vera e propria emergenza sociale.
Ricordiamo che a breve l’Amap potrebbe non essere più in condizione di garantire l’erogazione del servizio idrico, di depurazione e fognario”.