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Ugl Catania interviene sulla chiusura di teatri e cinema: appello ai Governi

CATANIA – Nessuna protesta in piazza per la Ugl di Catania che, ancora una volta, affida ad una nota la preoccupazione dei lavoratori dopo l’ultimo Dpcm. Ad alzare il grido di dolore sono adesso gli operatori del settore culturale già penalizzati da una stagione ormai compromessa ed allarmati per l’imminente futuro cui vanno incontro, viste le ultime notizie sull’incedere dei contagi e l’orientamento espresso dai Governi regionale e nazionale.

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“Pur non condividendo appieno il provvedimento di chiusura dei teatri, dei cinema, dei centri danza e delle varie attività culturali, con profondo rammarico ne abbiamo dovuto prendere atto ed oggi temiamo che la determinazione nelle prossime ore di nuove restrizioni (come paventato dal presidente della Regione Nello Musumeci) possa prolungare ulteriormente questa sospensione – dicono il segretario territoriale Giovanni Musumeci ed il segretario della federazione provinciale Spettacolo, Cosimo Fichera. Esternando quindi il timore di tutti i lavoratori del settore, come organizzazione sindacale non possiamo che rivolgerci adesso allo stesso Governatore ed agli assessori regionali del Turismo e dei Beni culturali, rispettivamente Manlio Messina ed Alberto Samonà, perché con il concorso del Governo nazionale, nelle more dell’adozione di atti meno stringenti nel prossimo futuro, si possano trovare tutte le soluzioni più adeguate per non far morire il comparto.

Immaginiamo, così come hanno già fatto e faranno gli enti pubblici catanesi, Teatro Massimo “Vincenzo Bellini” ed il Teatro “Stabile”, un’incentivazione all’utilizzo dello streaming come antidoto per la prosecuzione della programmazione e per il mantenimento di una fidelizzazione con il pubblico. Pensiamo anche ad una convenzione con il circuito delle emittenti televisive locali, per la messa in onda di spettacoli anche delle realtà imprenditoriali private del teatro e della danza, iniziativa che avrebbe così il duplice scopo di sostenere economicamente due settori allo stesso tempo. Crediamo – continuano – opportuno l’invio di un ristoro per i cinema i quali, in un momento come questo, stanno perdendo ingenti incassi. Sono tutte azioni che, a nostro avviso, potranno avere un riscontro positivo anche per un domani considerato che un aiuto oggi potrebbe concretizzarsi nel mantenimento dei livelli occupazionali allorquando si dovrà prima o poi ripartire. Al contrario l’abbandono totale di questi poli culturali cittadini, in special modo quelli privati, potrebbe significare in breve tempo l’arrivo per loro di un lockdown definitivo. La cultura a Catania è una delle componenti più importanti della città – concludono Musumeci e Fichera – e, per questo, ci aspettiamo che ancor di più da oggi tutta la politica faccia sentire forte la propria voce anche a difesa di questa fetta di lavoratori che, non dimentichiamo, è stata protagonista fino ad ora di grandi sacrifici economici pur di poter affrontare, con grande attenzione per la sicurezza, questa pandemia ed hanno invece dovuto chiudere (e ci batteremo perché sia temporaneamente) il sipario.”

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