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Stm e coronavirus, avviare le procedure previste dai Dpcm e dall’accordo col governo

CATANIA – «Avviare subito le procedure di salute e sicurezza previste dai decreti della Presidenza del Consiglio e dall’accordo sottoscritto con le organizzazioni sindacali, con la sanificazione di tutti i luoghi di lavoro e la verifica dell’adeguatezza dei dispositivi di protezione individuale (DPI), secondo le indicazioni dell’Istituto Superiore di Sanità, per tutelare la salute delle persone presenti all’interno dell’azienda e garantire la salubrità dell’ambiente di lavoro».

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Lo chiedono alla direzione del sito etneo della StMicroelectronics la Fim Cisl regionale e la Cisl di Catania, dopo la notizia del primo caso di contagio di un lavoratore della multinazionale.
«La FIM CISL ritiene che debba essere applicato subito ciò che è previsto dal Protocollo condiviso di regolamentazione per il contenimento della diffusione del COVID-19» precisa Piero Nicastro, segretario generale Fim Cisl Sicilia.

«L’azienda – ricorda Nicastro – in ottemperanza alle indicazioni del Ministero della Salute deve organizzare interventi particolari di pulizia, principalmente per garantire la certezza della non contaminazione di tutti i locali interni, e non da meno per ridurre sensibilmente la paura che in questo momento assale la quasi totalità dei lavoratori e delle lavoratrici».
«La direzione accolga le richieste di ferie e di permessi che dovessero arrivare anche senza il dovuto preavviso – aggiunge – rallenti le attività e utilizzi questi giorni per avviare la procedura di pulizia approfondita e di sanificazione di tutti gli spazi interni, compresi tutti i servizi. Nel frattempo monitoreremo la situazione e il suo evolversi e saremo pronti, come sempre, a rivendicare all’Azienda le necessarie condizioni per il bene di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori».

Secondo Maurizio Attanasio, segretario generale della Cisl catanese «è necessario, inoltre, rivedere e condividere le procedure di sicurezza, così come sottoscritto nell’accordo tra Cgil-Cisl-Uil e il governo nazionale, non solo con gli RLS di stabilimento, ma anche con tutte le figure previste dal decreto legislativo 81/2008 (Attuazione dell’articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro), in modo da adottare tutte le possibili precauzioni non solo per evitare la diffusione ma anche per fronteggiare i legittimi timori sul contagio e sulla salute di tutti i lavoratori».

«Con le segreterie provinciali di Cgil, Uil e Ugl – conclude Attanasio – abbiamo chiesto al Prefetto di convocare con urgenza, anche con il metodo della videoconferenza, un tavolo di emergenza che coordini le tematiche occupazionali e monitori in modo costante quanto accade, anche tenendo conto della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, con particolare attenzione ai servizi indispensabili e alle aziende non ferme che operano nella nostra zona industriale».

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