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Siap: Catania città con un alto numero di richieste d’intervento per maltrattamenti e aggressioni domestiche

CATANIA – Non è passato molto tempo dalla festa della Polizia, in cui il Direttore Generale della Polizia Anticrimine del Dipartimento di P.S., dava atto degli sforzi eccezionali della Questura catanese per la capacità di aver dato impulso nel far emergere i reati di maltrattamenti in ambito familiare, grazie al modello EVA ( Esame Violenza Agita) operato dagli equipaggi Volante. Una questione spinosa in cui da anni si dibatte e si costruiscono leggi per affrontare in maniera chiara e veloce questo fenomenologia di reati odiosi e purtroppo ancora in crescendo. Da qui anche la realizzazione del Codice Rosso, un dispositivo di legge, di intervento immediato e concreto per aiutare e tutelare in maniera efficacie chi subisce maltrattamenti in famiglia. Con la conferenza del 26 settembre 2019 tenutasi in Questura, gli agenti di Polizia, hanno avuto l’opportunità di apprendere e di confrontarsi con il Procuratore Aggiunto dott.ssa Marisa Scavo che oltre ad aggiornare gli operatori sui metodi, ha potuto constatare le attività che la Questura ha messo in atto per fronteggiare al meglio il fenomeno. Il Siap, oltre a ringraziare gli interventi del Magistrato per l’attenzione posta a questo delicato argomento, ha evidenziato al sig. Questore di Catania, delle esigenze operative che poi incontrano i colleghi delle Volanti ad intervenire per questo genere di operazioni.

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Catania rimane città con un alto numero di richieste d’intervento per maltrattamenti e aggressioni domestiche e ogni sera e notte, in un mese sono in genere 30 interventi che si concentrano nei fine settimana , mentre gli arresti le e denunce sono in aumento, segnale che la Polizia di Stato ha imboccato la strada giusta, ma le richieste sono veramente troppe per pensare di affrontarle solo con l’intervento delle volanti che, sebbene siano dotate di agenti con un bagaglio professionale di tutto rispetto, devono trattare la materia con molta discrezione con tempi lunghi che la Questura, il controllo del territorio catanese, non può permettersi. In media, un intervento del genere assorbe due e spesso tre equipaggi che sostano dalle tre alle sei ore per risolvere l’operazione proprio a causa della delicatezza della questione trattata; tempi che diventano importanti, se si deve trattare anche un minore o un provvedimento restrittivo. Ciò comporta una diminuzione drastica degli equipaggi su strada che in ore diurne e notturne possono incidere negativamente sul controllo della città. Una questione posta al Questore che ha dato impulso alla dirigenza catanese di trovare soluzioni immediate sia per inviare sul luogo personale della Polizia Giudiziaria specializzato sia per lasciare alle volanti l’intervento di soccorso immediato. Una soluzione di grande intuito che sicuramente avvantaggerà il controllo del territorio e le persone aggredite che richiederanno l’intervento della Polizia di Stato.

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