Il Segretario generale del Siap di Catania ha partecipato al Convegno organizzato dalla Polizia di Stato – Direzione Anticrimine – presso il teatro Bellini in presenza del ministro dell’Interno e il Capo della Polizia. Il Convegno, dibattito “questo non e amore” , pone l’attenzione sul tema della violenza di genere e i maltrattamenti contro le donne che troppo spesso purtroppo sfociano ad estreme conseguenze. Il dibattito è stato spunto di riflessioni importanti dei relatori intervenuti, che hanno condiviso l’importanza di una maggiore prevenzione che sicuramente va esercitata in tutte le forme disponibili. Un punto critico il Sindacato dei poliziotti lo pone e chiama a riflettere che a prescindere le azioni normative messe in campo e a quelle che potranno essere migliorate, il sistema di prevenzione esercitato nel territorio dalle Autorità di Pubblica sicurezza passa inevitabilmente nella disponibilità di risorse. Fare le norme non ha un costo in termini finanziari, ma fare sicurezza ha un costo e su quello si deve puntare per migliorare la “difesa delle donne”. Il Sindacato non può non ricordare che la Sicurezza in questo paese è un sistema affidato alla Polizia e ai Carabinieri, uniche FF.OO a competenze generale, che fanno i conti con tagli di risorse finanziarie e di personale ormai decennali che inevitabilmente hanno prodotto vuoti di organici e mancanze di strutturazioni fondamentali quali uffici e personale per accogliere il racconto delle donne offese. Anni ti tagli e blocco del turn over, hanno inevitabilmente indebolito i sistemi e la riprova è che il c.d. codice rosso, è prevalentemente affidato alle auto pattuglie atte al controllo del territorio. Poiché la vittima di maltrattamenti non deve denunciare ma deve “raccontare la sua vita”, è imprescindibile che per fare questo si deve instaurare un sistema fiduciario, di protezione e di una attività instancabile e quasi esclusiva. Il sistema giudiziario, anch’esso pesantemente colpito dai tagli, è sicuramente perfettibile e di questo sposiamo le parole del Procuratore Aggiunto dott.ssa Scavo, di cui abbiamo apprezzato gli spunti di riflessione concreti. Il Siap pone anche delle domande. Il maltrattamento o violenza tra le mura domestiche, ha necessità di vedere e agire con immediatezza, perché le cronache raccontano purtroppo sempre più spesso di uomini violenti che colpiscono ciò che ritengono di loro esclusiva proprietà: la moglie, la madre e i figli, quest’ultimi vittime incolpevoli che se non colpiti dalla violenza fisica sono colpiti dalla violenza psicologica che porteranno a vita.
Il sistema politico dovrà decidere se adesso non sarà il caso di attivare procedure preventive che unitamente all’ammonimento siano avviabili percorsi anche coattivi di aiuto psicologico al maltrattante o di un percorso socio sanitario controllato preventivo. Una considerazione viene anche fatta sull’ottica del risarcimento. Spesso le vittime sono costrette a non far emergere la loro condizione di disagio sia per la protezione dei figli sia al nucleo familiare sia per dipendenza economica. Il Sindacato chiede più investimenti e più risorse professionali di rete poiché il triste fenomeno non può essere ricordato dalle cronache e dai dibattiti in occasione della giornata contro la Violenza sulle donne e non può essere risolto come accade in questo paese da forze dell’ordine e magistratura. “aiutiamo la Polizia di Stato a difendere le donne”
Il Segretario Siap Catania – Tommaso Vendemmia