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Proposta Ugl alla Regione: “riapertura nei weekend e orari ristoranti e bar fino alle 21”

CATANIA – “Riaprire i centri commerciali nei week – end ed estendere la possibilità agli esercenti di somministrazione di alimenti e di bevande almeno fino alle 21.” A lanciare la proposta è la Ugl di Catania, spiegando i motivi che hanno spinto il sindacato a chiedere un urgente intervento in materia da parte della Regione siciliana. “In questi mesi abbiamo potuto notare che il sistema delle zone a colori non ha contribuito fattivamente a decrementare la diffusione dei contagi, con l’aggiunta di disposizioni alquanto discutibili che, al contrario, hanno determinato l’incremento della disperazione da parte di imprenditori e lavoratori – dicono Giovanni Musumeci, segretario territoriale Ugl, ed il segretario provinciale della federazione Ugl terziario Carmelo Catalano. Con una campagna vaccinale in corso, che ci auguriamo possa subire un’accelerazione, oltre ad un quotidiano report di contagi che, ad esempio, sull’area metropolitana di Catania rimane comunque sotto la soglia di preoccupazione, riteniamo che le istituzioni possano correggere qualche lieve contraddizione venutasi a creare con i precedenti provvedimenti. Abbiamo appurato che la chiusura dei centri commerciali (dove peraltro rimangono aperti i negozi di alimentari), non solo ha provocato lo spostamento di persone in altri luoghi (non dimentichiamo le immagini provenienti dal Lungomare di Catania su tutti), ma di fatto ha penalizzato soltanto le attività presenti all’interno di questi luoghi. Come Ugl – continuano Musumeci e Catalano – siamo invece fortemente convinti che si debba dare la possibilità a questi esercenti di ritornare a lavorare in tutta sicurezza.

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La possibilità gratuita di screening per chi lavora in queste strutture c’è, così come la norma sul contingentamento dei clienti all’interno dei negozi stessi e i dispositivi di prevenzione, che motivo c’è di tenere tutto chiuso il sabato e la domenica? E perché, nel contempo, non fare in modo che i centri commerciali siano anche punti vaccinali? Allo stesso tempo ci sembra ancora assurda l’idea che le attività di somministrazione debbano chiudere i battenti alle 18, dedicandosi solo all’asporto oppure al domicilio. Estendendo l’orario, almeno fino al tramonto, si darà sicuramente la possibilità di fruire di questi locali nel migliore dei modi. Ci sembra corretto che la Sicilia dia un segnale di speranza verso una concreta riapertura definitiva di bar e ristoranti, perché tutto questo significa lavoro ed a Catania ci sono migliaia di operatori diretti e nell’indotto che non chiedono ristori, ma chiedono di poter lavorare dopo aver adeguato le loro attività rispettando i protocolli. E’ chiaro che – concludono i due sindacalisti – perché tutti possano osservare le regole il livello di controlli dovrà essere quanto più capillare è possibile, premiando coloro che davvero si attengono alle leggi. In ogni caso è giunto il momento che la politica dia una risposta seria ad un settore, come quello del commercio e della ristorazione, assolutamente in ginocchio.”
Ufficio Stampa U. G. L. – Unione Territoriale del Lavoro di Catania

 

 

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