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Passaggio lavoratori da Seus ad Areu, Fsi-Usae: “Chiediamo coinvolgimento fattivo in merito alla riforma del 118”

PALERMO  – “Abbiamo appreso dai social le dichiarazioni dell’Assessore regionale della Salute Ruggero Razza riguardanti il passaggio della Seus al nuovo soggetto Areu, condividiamo quanto affermato perché segue la direzione di quanto abbiamo sostenuto in questi lunghi mesi”.

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A dichiararlo sono Calogero Coniglio, segretario regionale della Fsi-Usae Federazione Sindacati Indipendenti organizzazione costituente della Confederazione Unione Sindacati Autonomi Europei e Renzo Spada, coordinatore Regionale Fsi-Usae Seus 118.

“L’assessore ha chiarito ogni dubbio interpretativo sul disegno di legge che riguarda la riforma del 118 siciliano. Sapevamo che nessuno dei dipendenti Seus sarebbe stato licenziato. Ha fatto bene a chiarire ogni dubbio, per mettere fine a tutti i timori sollevati sul passaggio dei lavoratori del 118 dalla società siciliana Seus all’ Areu  e sulle voci che dietro alla nuova organizzazione ci fosse il tentativo di fare dei tagli riducendo il personale. Per la Fsi-Usae Sicilia le persone non sono un oggetto, una merce e il lavoro è lo strumento che dà la dignità alle persone e per questo non permetterebbe licenziamenti”, dichiarano Coniglio e Spada.

“È per questo motivo – continuano i sindacalisti – che auspichiamo un coinvolgimento fattivo della Fsi-Usae e delle parti sociali sulla riforma del 118. Una riforma strutturale del sistema urgenza-emergenza non può che basarsi su un’ampia condivisione ed accettazione delle regole da parte di tutti i soggetti interessati”. “I tempi – continuano – sono ora maturi per avviare una discussione costruttiva capace di fare sintesi fra le diverse rivendicazioni di parte, per costruire tutti insieme un nuovo sistema 118 capace di coniugare le istituzioni con le esigenze dei cittadini.

Come sindacato abbiamo l’1 novembre 2018 denunciato in una convocazione all’assessorato regionale all’assessore Razza in piazza Ottavio Ziino la gestione terroristica attuale della Seus, che ha vessato il personale con procedimenti disciplinari insensati che, impugnati dal giudice, poi venivano vinti dai lavoratori. In alcune postazioni i turni sono redatti a seconda delle appartenenze politiche. Attualmente le centrali operative sono autogestite e non coordinate tra loro”.

L’assessore Razza in quella sede aveva dichiarato che ci sarebbe stata una modifica statutaria della Seus e che sarebbe nato un nuovo soggetto giuridico, l’Areu. Si tratta di una vera e propria struttura sanitaria e, come un’azienda sanitaria, avrà un direttore generale, un direttore sanitario e un direttore amministrativo, mentre non ci sarà più un amministratore unico. Le quote saranno: 51% della regione e 49% Areu.

Aveva annunciato che sarebbero stati costituiti tavoli tecnici per discutere con i sindacati per condividerne il testo di riforma per portare il disegno di legge in giunta regionale. Per la Fsi-Usae sono molte le incrostazioni da rimuovere nella Seus. L’Assessore Razza aveva dichiarato che l’attività della Seus costa 11 milioni di euro e che dei 3.200 dipendenti non sarebbe stato licenziato nessuno. Anzi, riqualificati e formati al Cefpas, e quelli con limitazioni fisiche o con attestato Oss potevano essere ricollocati.

“La nostra fiducia nei confronti dell’assessore Razza e nel Presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, non è mai mancata e devono essere consapevoli che in queste ore, vi è un continuo, coraggioso ed eroico lavoro da parte dei segretari territoriali della Fsi-Usae delle province e dei dirigenti sindacali per riuscire a governare questa emergenza, che ha colpito tutti.

In questi giorni stiamo tutti lavorando per salvare imprese e lavoratori, per difendere il salario delle nostre famiglie, per posticipare scadenze fiscali agli imprenditori e cittadini. Siamo consapevoli che la priorità, oggi, è quella di fermare il virus. E dunque, lo sforzo è quello di mettere in sicurezza più lavoratori possibili, sapendo che una buona parte della nostra regione possa essere messa nelle condizioni di ripartire il prima possibile. Abbiamo dunque ben presente, anche l’aspetto economico della nostra regione e siamo anche noi preoccupati dei posti di lavoro che rischiamo di perdere con questa crisi. Dobbiamo lavorare insieme per creare i presupposti e rafforzare le relazioni sindacali che Razza e Musumeci stessi ritengono efficaci. Noi della Fsi-Usae siamo pronti a fare la nostra parte e a dare il nostro contributo”.

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