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Lavoratori somministrati, si può richiedere l’indennità di 1600 euro

Catania, 1 luglio 2021 – I lavoratori somministrati, stagionali del turismo/stabilimenti termali e anche non stagionali degli altri settori, che hanno cessato involontariamente il rapporto di lavoro nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e il 26 maggio 2021 possono chiedere l’indennità di 1600 euro entro il 30 settembre.
Lo rende noto la Felsa Cisl, la federazione dei lavoratori autonomi e somministrati della Cisl. I lavoratori interessati possono rivolgersi agli sportelli della Cisl, in via V.zo Giuffrida 160 (Catania) o chiamare ai numeri 095 326151 o 095 317930.

Questi gli altri requisiti richiesti: 1) avere svolto l’attività lavorativa per almeno 30 giornate nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e il 26 maggio 2021; 2) non essere titolari di pensione alla data del 26 maggio 2021; 3) non essere titolare di rapporto di lavoro dipendente alla data del 27 maggio 2021.

I lavoratori del settore turistico/stabilimenti termali, inoltre, non devono essere beneficiari di indennità NASPI alla data del 26 maggio 2021. Per i somministrati degli altri settori, occorre non essere titolare di altro contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato alla data di presentazione della domanda.
I beneficiari del bonus di 2.400 euro che hanno già presentato la domanda, non devono richiedere il bonus dei 1.600 euro.

L’indennità potrà essere erogata come importo integrativo del Reddito di Cittadinanza fino all’ammontare dovuto per la stessa indennità. L’indennità, inoltre, è compatibile con l’assegno ordinario di invalidità; non è cumulabile con il Reddito di Emergenza; è incompatibile con l’indennità in favore dei lavoratori impiegati con rapporti di collaborazione sportiva.

«Il lavoro somministrato è utilizzato da molte imprese dell’area metropolitana catanese – affermano Maurizio Attanasio, segretario generale della Cisl di Catania, e Francesco Sottile, responsabile provinciale Felsa Cisl – tra cui anche la stessa Pfizer e altre grandi e importanti imprese. Questi lavoratori sono stati i primi a pagare per ciò che la pandemia ha generato nel mercato del lavoro. A loro, così come per altre categorie di lavoratori parasubordinati, Felsa e Cisl hanno rivolto ogni possibile azione affinché attraverso la bilateralità e gli interventi governativi, si potesse garantire un reddito seppur minimo».

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