Catania, 22 ottobre 2020 – Alfio Turrisi è il nuovo segretario generale della Fai Cisl di Catania, la federazione dei lavoratori agroalimentari e forestali della Cisl. Subentra all’uscente Pietro Di Paola che ha guidato il sindacato dal 2008. L’elezione è avvenuta ieri, alla presenza dei segretari generali nazionale e regionale Fai Cisl, Onofrio Rota e Pierluigi Manca, del segretario generale della Cisl Sicilia, Sebastiano Cappuccio, e di Maurizio Attanasio segretario generale della Cisl etnea.
Turrisi, 49 anni, in Cisl dal 1991, dal 2000 è responsabile della Cisl di Scordia. Accanto a sé ha chiamato come componenti di segreteria Debora Pastore e Franco Amato.
Nel programma di Turrisi, che parte dalla continuità dell’impegno della precedente segreteria, come primo punto c’è la lotta al caporalato. «La recente condanna inflitta in primo grado a un imprenditore è una buona base di partenza. Ma c’è tanto da fare soprattutto contro il “lavoro grigio”, il sottosalario al quale sono sottoposti tanti braccianti, una lotta anche nell’interesse delle aziende virtuose che devono subire la concorrenza sleale di chi non rispetta le regole».
Nel settore alimentare va rinforzata la presenza sindacale. «Ci sono tante piccole imprese dove i lavoratori hanno l’esigenza di essere rappresentati e tutelati e investimenti che vanno attratti per mettere a frutto le potenzialità del territorio etneo» afferma Turrisi.
«Ma anche la politica deve fare la propria parte – aggiunge – dando seguito alle necessarie leggi di riforma di settori come quello forestale e dei consorzi di bonifica, la cui importanza si estende anche alla difesa dell’ambiente».
Nel suo saluto di commiato, Di Paola ha sottolineato la condizione in cui versano i vari settori del territorio etneo. «La nuova legge 199 (caporalato) non trova ancora piena applicazione. È necessario che anche gli enti bilaterali vengano coinvolti nel controllo del mercato del lavoro».
Incertezze governative stanno mettendo a rischio il patrimonio boschivo costruito negli anni. «Dal presidente Musumeci e dall’Ars – ha lamentato Di Paola – aspettavamo la proposta legislativa di riordino del settore. E lo stesso vale anche per i consorzi di bonifica, dove è necessaria una vera politica delle acque».
Per Di Paola, «nel settore alimentare, la carenza di infrastrutture frena gli investimenti e le opportunità di lavoro e sviluppo. Anche la pesca è penalizzata dalla crisi, dai troppi divieti e dall’impoverimento del pescato. Occorre trovare un punto di equilibrio per uno sviluppo sostenibile».
A evidenziare l’importanza di Catania e del suo territorio nell’ambito agro-alimentare anche Rota e Manca, che hanno ricordato l’impegno del sindacato per un contratto provinciale e la lotta al caporalato per i lavoratori agricoli, il rinnovo del contratto nazionale per l’industria alimentare, e la necessità di investire sul dissesto idrogeologico e la tutela ambientale anche sfruttando i fondi europei.
Cappuccio e Attanasio hanno sottolineato la fase di rinnovamento della Cisl nella rappresentanza nel mondo del lavoro agricolo, di rafforzamento della presenza sindacale nel territorio e in assett fondamentali e strategici per l’economia, l’occupazione e lo sviluppo di Catania e della Sicilia, a conferma e in continuità con il proprio impegno contro il dumping salariale e contrattuale nel mondo del lavoro.