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HomeLavoroSindacatoEx ospedale Santa Marta: Ugl, “ridurre ogni impatto al minimo"

Ex ospedale Santa Marta: Ugl, “ridurre ogni impatto al minimo”

CATANIA – Sul progetto di riqualificazione dell’ex ospedale “Santa Marta” di Catania, interviene anche la Ugl etnea con il segretario territoriale Giovanni Musumeci. “La nostra organizzazione sindacale, nei mesi scorsi, si era già espressa sulla validità dell’operazione di valorizzazione del complesso che, per decenni, ha ospitato uno dei principali nosocomi della città. Abbiamo ritenuto importante, prima di tutto, l’idea che il vecchio edificio, una recuperato con la demolizione dell’attuale prospetto e restituito al suo splendore architettonico, possa servire ad ospitare gli uffici del servizio Soprintendenza dei beni culturali ed ambientali di Catania. Per noi si tratta di una scelta di buon senso assunta dalla Regione siciliana, utile peraltro nell’ottica del programma di razionalizzazione dei fitti, oltre che pienamente aderente con il contesto storico rappresentato da questo immobile. Quanto all’elaborato complessivo, voluto dall’Amministrazione regionale, non volendo entrare nel merito della proposta adottata anche per rispettare il lavoro dei validi professionisti coinvolti, pensiamo che il risultato finale debba essere quello connesso ad un impatto ambientale minimo – sottolinea il leader del sindacato catanese.

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In questo senso, quindi, crediamo che sia più opportuno ridurre drasticamente il livello di cubatura ed aumentare gli spazi a verde e l’arredo urbano, così da offrire all’intero quartiere uno spazio vivibile e, perché no, anche bella da vedere (sull’esempio dell’ottimo progetto di rinascita di piazza Cutelli). E’ chiaro che, su questa base, non dovrà mancare il supporto del Comune in termini di attività di manutenzione e sorveglianza di questa come delle altre aree a verde del territorio, anche grazie all’aiuto di sponsor privati. Come Ugl, quindi, auspicando il più ampio coinvolgimento dei cittadini e di tutte le realtà associative e sociali, chiediamo di fare presto e bene su questo e sugli altri progetti in itinere.

Ci auguriamo, infatti, che anche sui padiglioni dell’ex “Vittorio Emanuele” (che vediamo più idonei come locali da utilizzare per iniziative rivolte alla società, vedi poliambulatorio sociale e centro di aggregazione giovanile), l’edificio dell’ex “Ferrarotto” (ottimo come “casa dello studente”) e la struttura del già “Ascoli Tomaselli”, dove dovrà sorgere il centro direzionale della Regione siciliana, non si perda più tempo perché questo vuol dire lavoro e ricaduta economica su tutto il contesto cittadino che ne ha davvero bisogno.”

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