Home Province Palermo Cgil e Fiom: “strage amianto, picco morti atteso da oggi a 2024”

Cgil e Fiom: “strage amianto, picco morti atteso da oggi a 2024”

Cgil Sicilia

Palermo, 27 apr. – Fiom e Cgil Palermo chiedono all’Inail di conoscere i nominativi dei lavoratori deceduti per patologie correlate all’esposizione all’amianto e contratte sul posto di lavoro.L’occasione per dare un nome e ricordare i morti dovuti all’asbesto è la Giornata mondiale vittime dell’amianto che si celebra il 28 aprile.Epicentro della strage bianca è stato il Cantiere navale, industria per eccellenza della città di Palermo. Palermo ha pagato un alto prezzo per la strage di amianto che ha colpito anche lavoratori di aziende dell’aeronautica, delle ferrovie, del settore elettrico ed edile. Numeri che continuano a crescere. La malattia infatti si può manifestare fino a 30-35 anni dopo. “Il picco dei decessi ancora deve arrivare, lo attendiamo da qui al 2024 – dichiarano i segretari Fiom Angela Biondi e Francesco Foti, il segretario Cgil Palermo Mario Ridulfo e il legale di parte civile della Cgil, l’avvocato Fabio Lanfranca – Il numero esatto delle vittime di Palermo ancora sfugge. Per ricostruire la verità, anche a Fincantieri, oltre che all’Inail, chiediamo l’elenco degli operai morti per patologie amianto correlate contratte sul luogo di lavoro”. A Palermo, negli ultimi 15 anni, sono già stati istruiti nove processi a carico dei dirigenti dello stabilimento della Fincantieri per omicidio colposo in danno di centinaia di lavoratori.

“Come Fiom e come Cgil, sin dal primo procedimento, siamo stati presenti in questa battaglia, anche con la costituzione di parte civile – aggiungono Biondi, Foti e Ridulfo – A Palermo peraltro il numero degli operai vittime dell’amianto è stato particolarmente elevato perché il cantiere era tra i pochi stabilimenti italiani dove si effettuavano anche le riparazioni delle navi, oltre alle costruzioni e trasformazioni, e a bordo delle navi gli operai lavoravano a contatto diretto con l’amianto, senza che fosse stato loro fornito alcun dispositivo di protezione, né alcuna informazione sui rischi ai quali andavano incontro”.
(Adnkronos)

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