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“Caso Intel” e zona industriale, commissario avvii confronto su azioni previste dalla Zes

Attanasio (Cisl) e Nicastro (Fim): «A Catania manca tutto: infrastrutture e luoghi tecnologicamente avanzati per attrarre investimenti e trattenere intelligenze»

Catania, 11 agosto 2022 – «La frenesia dell’election day e del “seggio garantito” hanno purtroppo assunto l’interesse prioritario rispetto alla notizia della scelta di una multinazionale leader mondiale dei semiconduttori di preferire altri siti a quello della nostra Etna Valley, esaltando ancora di più la percettibile crisi della rappresentanza politica e lo scarso interesse di essa allo sviluppo socio-economico locale.
Ma ad essere messa ancor più in evidenza è la non meno importante questione della valorizzazione della zona industriale catanese che dovrebbero essere tra le azioni prioritarie previste dalla Zona economica speciale. E proprio sulle diverse azioni previste dalla ZES Sicilia Orientale su area industriale, assieme all’area retroportuale, e le relative ripercussioni su occupazione, legalità e sviluppo diventa fondamentale che il commissario Di Graziano faccia partire un confronto con le parti sociali».

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Le segreterie provinciale della Cisl e regionale della Fim Cisl intervengono così sulla recente vicenda del mancato insediamento della multinazionale americana.
«Ci si stupisce solo adesso del mancato insediamento di Intel a Catania – dicono Maurizio Attanasio, segretario generale della Cisl catanese, e Piero Nicastro, segretario generale della Fim Cisl siciliana – ma è quasi una “decisione” annunciata da tempo. Eppure allora generò una serie di dichiarazioni e prese di posizioni da qualsiasi parte politica ma che non ha visto nessuna azione concreta. Così come nessuno, purtroppo, è stato in grado di produrre un’azione politica seria e di prospettiva, che determinasse strategica l’industria dei semiconduttori nel nostro territorio.
«La vicenda Intel – aggiungono – ha svelato due aspetti tra loro interconnessi: uno nazionale, legato alla strategia industriale sui semiconduttori, l’altro più locale legato alla riqualificazione e alla valorizzazione delle aree connesse alla ZES per creare condizioni favorevoli in termini economici, finanziari e amministrativi per l’insediamento di aziende. Riqualificazione e strutturazione che dovrebbero rendere appetibile, attrattiva e favorita l’area per gli investitori».

 

«E se da un lato, come la Cisl e la Fim hanno più volte sottolineato dal 2014, la strategia industriale nazionale sui semiconduttori non appare proprio di lungo respiro o di visione strategica per lo sviluppo tecnologico, per cui serve più attenzione ma soprattutto la volontà di portare il Paese ad un livello più alto. Dall’altro lato, bisognerebbe, prima di tutto ridisegnare la zona industriale catanese perché non ha granché di attrattivo».

 

«Oggi, per esempio, – sottolineano Attanasio e Nicastro – basterebbe visitare le zone industriali di Dresda o Magdeburgo, dove sorgerà un nuovo sito “produttivo” di INTEL, per rendersi conto che a Catania manca tutto: servizi, strade, banchine, impianti idrici, elettrici, fibra ottica, videosorveglianza stradale e dei parcheggi, mezzi pubblici efficienti e sempre operativi, e poi le aree di co-working che già oggi risultano determinanti per “trattenere” i nostri ingegneri».

 

«Riteniamo – ribadiscono i due dirigenti sindacali della Cisl – che attraverso una progettualità di sistema la ZES debba offrire non solo l’opportunità ma anche la necessità di cambiare la zona industriale catanese, migliorandola prima di tutto per le infrastrutture e poi per nuovi luoghi tecnologicamente avanzati. Così com’è, infatti, non ci permetterà mai di trovare nuovi investitori, specie se internazionali, e potrebbe allontanare quelle aziende che necessitano di nuovi spazi, nuove e moderne aree di lavoro per i propri dipendenti, proprio com’è costretta a fare la Leonardo in questi mesi».

 

«Purtroppo, però, mentre dalla parte occidentale sulla Zes abbiamo registrato un attento confronto programmatico con le parti sociali – concludono Attanasio e Nicastro – a Catania, invece, seppur più volte sollecitato, da luglio attendiamo che il Commissario convochi una riunione dove, oltre al credito d’imposta, si parli di tutte le altre azioni previste dalla Zes. Tali azioni, assieme all’altra opportunità che offre l’Europa con il Chip Act, che gli altri stati stanno cogliendo, possono essere lo strumento per evitare desertificazione delle eccellenze che arrecherebbe un ulteriore danno sia economico che sociale al nostro territorio. La vicenda Intel dovrebbe far riflettere. La Cisl e la Fim Cisl sono pronte a fare la propria parte».

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