Palermo, 18 lug. – Bandiere a mezz’asta e un minuto di silenzio all’ora esatta dell’esplosione. E così che domani, nel 28esimo anniversario della strage di via D’Amelio, la Cisl siciliana ricorderà il giudice Paolo Borsellino e gli agenti della sua scorta: Emanuela Loi, Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Claudio Traina eVincenzo Li Muli. In via D’Amelio a inghiottire Borsellino e quelli che la moglie Agnese qualche tempo dopo definì “i suoi angeli custodi”, furono i cento chili di tritolo con cui era stata imbottita la Fiat 126 posteggiata là dove abitava la mamma che il magistrato eraandato a trovare.
“Ricordare quella stagione di stragi rinnova puntualmente in noi il sentimento di lutto per quello che è accaduto – dice Sebastiano Cappuccio, segretario della Cisl Sicilia -. Ci addolora, esattamente come il senso di frustrazione che generano le ombre che ancora si allungano su quei fatti, tra misteri, anomalie, depistaggi. Persino ambiguità di certa antimafia da vetrina”.
Combattere l’una e l’altra, la mafia “ora più o meno sotterranea e le degenerazioni dell’antimafia da operetta quando non proprio borderline”, significa, secondo la Cisl, “condurre un lavoro quotidiano di educazione alla legalità, alimentare una coscienza della quotidianità antimafiosa, sottrarre terreno a Cosa nostra puntando sullo sviluppo sano della Sicilia, realizzare una lotta senza quartiere contro la corruzione e centrare l’azione politica su logiche di investimento produttivo e su misure di inclusione e tutela sociale.E questo – conclude Cappuccio – che chiediamo ai governi, regionale e nazionale”.
(Adnkronos)